25.12.17

Mendicanti. Una poesia di Gerard Hanberry

Ci deve essere anche spazio per il lutto
in questa città scintillante
di arroganza cortese.

Quelle torri splendenti che promettono immortalità
– tenetele, tenete tutto –
non è che una valle tremula di portoni sprangati.

Vado verso le colline colori sfocati,
ambra, rossi, blue elettrici.
Da qui posso vedere chiaramente,

templi, teatri, luoghi di sapienza e bugie.
E sulla testa? Il silenzio insolente delle stelle.
Siamo meno che mendicanti. Alla fine

non potremo rubare per te o avere in prestito un'ora in più,
pur coi nostri poteri, nemmeno un ultimo,
bellissimo, balenante secondo.

da "Poesia" n. 315 Maggio 2016 - Traduzione di Francesca Diano


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