29.6.12

Anni 60. Cardinali e disoccupati, giudici e mafiosi, socialisti e cimiteri (Quaderni Piacentini)

I “Quaderni Piacentini” furono un’esperienza editoriale, culturale e politica per molti versi anticipatrice. La rivista accompagnò il 68 e la contestazione con partecipazione e forse con l’ambizione di dare forma al magma dei movimenti (penso qui a formulazioni, tipiche del milieu dei “piacentini" come la politica ridefinita o la lunga marcia attraverso le istituzioni), ma già da qualche anno si cimentava sui temi della modernizzazione italiana (il cosiddetto “neocapitalismo”). Il punto di vista era di una sinistra intellettuale radicale, che rifiutava l’inserimento organico nei partiti ufficiali del movimento operaio e nelle loro strutture, e  apriva il marxismo alle scienze umane, soprattutto alle sollecitazioni che provenivano dalla cosiddetta “Scuola di Francoforte”.
Segno distintivo della rivista furono alcune rubriche come Libri da leggere e da non leggere, Cronaca italiana, Il franco tiratore (la prima prevalentemente affidata a Goffredo Fofi, le altre con più curatori) che meglio di altre facevano i conti con l’attualità culturale, politica, di costume. Cronaca italiana riprendeva appunto dalla quotidianità fatti e misfatti pubblici o privati, talora riportati senza commento per la loro emblematicità, altre volte commentati brevemente facendo ricorso all’ironia e al sarcasmo.
Qui sotto ho “postato” una parte della rubrica pubblicata nel n.19-20. Si riferisce ad accadimenti di ottobre-novembre 1964, di quasi cinquant’anni fa. Ho l’impressione, leggendo, che per molti versi l'Italia è rimasta (o è tornata) a quei tempi. (S.L.L.)   

Il Cardinale Ernesto Ruffini nel suo studio
CRONACA ITALIANA (ottobre-novembre '64)

Concilio atomico: Il Concilio ecumenico ha discusso il 10 novembre sulla possibilità di una guerra atomica e la posizione da assumere al riguar­do. Nel suo intervento, l'inglese mons. Beck ha affermato di non essere del tutto contrario all'uso di determinati ordigni offerti dal progresso delle scienze. L'insegnamento evangelico del porgere l'altra guancia allo schiaf-feggiatore — ha detto — può essere valido per il singolo uomo, non può èoncepirsi nell'atteggiamento di interi popoli: «La responsabilità della pace appartiene ai capi degli Stati e non è lecito condannare coloro che proprio attraverso l'equilibrio del terrore e l'argomento della paura sono riusciti a conservare la pace».

Il solito Ruffini: Il Cardinal Ruffini, in tema di controllo delle nascite, si è dichiarato favorevole alla regola di S. Agostino secondo cui l'uso da parte dei coniugi di «veleni sterilizzanti» rende la donna meretrice del mari­to e quest'ultimo un adultero della propria moglie.

Dialogo col vescovo: Due preti della diocesi di Firenze, don Lorenzo Milani e don Bruno Borghi, traendo motivo dal licenziamento immotivato del rettore del seminario, avevano inviato a tutti i preti fiorentini e p.c. al­l'arcivescovo Florit una lettera nella quale si sollecitava un «dialogo» tra arcivescovo e preti «almeno sui problemi più gravi» (la lettera è riprodotta per intero su «Questitalia» n. 77-78). «Quanto al "dialogo" — ha risposto l'arcivescovo — penso che sia necessario ricercarne l'ispirazione anzitutto nel colloquio intenso e perenne con Dio...» E ha così concluso: «Per i due sacerdoti, che in questi giorni tanto avventatamente e nella forma più inop­portuna, hanno dato a me, loro vescovo, pubblico motivo di sofferenza e alla comunità diocesana ragione di frattura e di dissenso, chiedo al Signore che non venga meno la loro fede. Tengo a rilevare che essi potranno ottene­re da me, in ogni momento, le lettere di escardinazione e procurarsi così quella libertà e serenità che è da loro richiesta, scegliendosi una diocesi che sia in grado di corrispondere alle loro esigenze. II vescovo non porrà alcun ostacolo alle loro eventuali decisioni».

Motivo immorale: La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso contro una sentenza della Corte d'appello di Lecce che, confermando una condan­na per furto, aveva negato l'attenuante dell'«aver agito per motivi di parti­colare valore morale o sociale» all'accusato che s'era indotto a rubare per procurare i medicinali necessari alla madre inferma. La Suprema Corte ha rilevato che le disagiate condizioni economiche familiari non possono costi­tuire motivi di particolare valore morale o sociale nei reati contro il patri­monio, e che pertanto va esclusa l'applicazione dell'attenuante anche nel caso che il reato sia stato commesso per appagare urgenti bisogni o addirit­tura per l'acquisto di medicinali per familiari infermi.

Avvocato eccitabile: Due commercianti di Palermo, rei di aver esposto nel loro negozio d'abbigliamento due manichini col topless, sono stati con­dannati a Lire diecimila di ammenda per «offesa alla decenza». Perfino uno dei difensori, l'avvocato Bonocore, ha ammesso, riferendosi ai mani­chini incriminati presenti in aula: «Io proprio non mi avvicino ad essi per ovvie ragioni di eccitabilità».

Il giudice è un amico: «Caro Don Vincenzo, io e Tano Vaccaro fummo interrogati dal giudice ieri l'altro. Il giudice è un amico e ci disse che ci aiu­terà tutti. Però ci disse pure che bisogna premere perchè i testimoni d'accu­sa subito ritrattino ciò che ebbero a dire agli sbirri. Capito? Il giudice è bra­vo. È quello che conosce Vincenzo Catanzaro di Marineo» (lettera di Pietro Costantino, noto mafioso, sequestrata nel carcere dell'Ucciardone a Paler­mo). Il giudice, di cui si conosce il nome, continua ad amministrare la giu­stizia.

6 miliardi di errori: Lo Stato italiano spende 6 miliardi all'anno per re­galare libri per le scuole elementari zeppi di errori e stravaganze. Alcuni esempi: «I principali alimenti dell'uomo sono: l'aria, l'acqua e il sale»; «Che cosa adopera l'uomo, invece del cavallo, per superare le lunghe di­stanze e combattere la guerra?»; «Si dicono opere servili i lavori manuali propri degli artigiani e degli operai» (definizione del Beato Pio X); «La maggior parte della popolazione italiana attiva si dedica all'agricoltura»; «L'unità è una delle cose che si contano».

Licenziamenti: I licenziamenti nella provincia di Milano ammontano (nel solo settore metallurgico), a tutto settembre, a 6.925, mentre le ridu­zioni d'orario colpiscono ormai 73.000 operai.

Il contributo socialista: «...La sezione del Partito socialista locale si adopererà perché tutti i cimiteri del comune siano riordinati e i cittadini vi si possano trovare a loro agio» (da un volantino elettorale dei socialisti nenniani di Borgononvo Val Tidone).

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