15.6.12

Gottasecca e Malpertugio. Toponomastica italiana (di Gian Luigi Beccaria)

Ancora un Beccaria da Tuttolibri, del 2008, questa volta dedicato alla toponomastica, con tante curiose scoperte. (S.L.L.)

Gottasecca (Cn), Santuario della Madonna Assunta


La toponomastica, cioè i nomi di luogo, hanno per lo più origini antichissime, e sono talvolta di difficile decifrazione. Basti pensare che siamo addirittura incerti sul nome del nostro paese, Italia. Di sicuro sappiamo che designava, in un primo tempo, soltanto l'estremità meridionale della Calabria, nel III secolo a. C. già si estendeva alla Campania; poi raggiunge la catena alpina, man mano che la conquista romana si espande. Il nome fu sanzionato ufficialmente dall'imperatore Ottaviano, nel 42 a.C. C'è chi pensa a un mitico re Italo, chi invece che si tratti di una parola osca, Viteliu, lat. vitulus (sarebbe la terra dei vitelli, forse perché il popolo aveva divinizzato come totem il vitello, o il toro; ce lo confermerebbe un passo di Aulo Gellio, Noctes atticae, XI, 1 «quoniam boves graeca vetere lingua ‘italoi’ vocitati sunt, quorum in Italia magna copia fuerit»). Molto spesso le etimologie dei nomi di luogo sono inventate, si diffondono per false equivalenze. Per esempio, il paese ligure Pontedassio, in dialetto Ponteda e, dicono sia un ponte di assi, ma si tratta invece di paretimologia, di etimologia popolare. Capita però altrettanto spesso che molti toponimi abbiano una spiegazione chiarissima. Penso ai nomi descrittivi, anzi «parlanti», sia che presentino in cattiva luce un certo luogo sia che ne esaltino le bellezze. Da una parte la serie del tipo Malpertugio («Dimorava in una contrada chiamata Malpertugio, la quale quanto sia onesta contrada il nome medesimo il dimostra», Decameron II, 5), dunque Malacosta, Malcantone, Malpasso, Valle Scuropasso, Vallecupa ecc.; dall'altra i vari Montebello, Montallegro, Roccamena, Bellagio, Bellosguardo o Bereguardo, Belmonte, Belpasso, Belvedere, Mirabello, Miramare, Miravalle, Mirasole. Ci sono tra i «parlanti» i nomi che decantano le virtù delle acque: Abbasanta (Oristano) elogia il potere terapeutico di certe sorgenti, oppure Acquaformosa (Cosenza), dal lat. formosus, «bello». Acquacanina, provincia di Macerata, allude invece a un'acqua pessima, un'«acqua da cani», e Acquanegra, provincia di Cremona e Mantova, ad acqua stagnante. Acquabona, Acquacalda, Acquaviva, o Acqui rimandano a benefiche acque termali. Gottasecca, in Alta Langa, deve invece il nome a povertà d'acqua. Rifreddo evidentemente ad acque gelide.

Tuttolibri de “La Stampa” 06-09-2008

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