L'invitato
Ci lasci soli
io e il tuo amico
neri e salati
non ci sfioriamo
con un dito
-
ma cosa stai
togliendoti di dosso
con quella doccia
interminabile?
***
Orientamento
Di preferenza passo
per sentieri già noti
accidentati
le mani avanti
gli occhi chiusi
Di preferenza imbocco
le strade senza uscita
-
Il rischio mi richiama
- anabbaglianti spenti –
per una via
extraurbana.
***
Istantanea
Mia figlia
mia madre
mia nonna
ed io insieme
sul corso di Ispica
-
Una accanto all’altra
una dentro l’altra
- e gli uomini?
***
L’equivoco
A furia di dire no con la testa
di avere l’aria modesta
la faccia innocua d’abbonata
-
A furia di fissare il guard-rail
se un’automobile rallenta
di leggere gli orari
del pullman che ritarda
se lampeggiano i fari
-
A furia di smorzare i colori
con la nebbia
di mostrare il profilo feriale
di farmi due taglie più piccola
-
A furia di abbassare le orecchie
ai richiami di camionisti
in vena alle sei di mattina
anch’io mi sono confusa
-
calcolato a occhio e croce
una tariffa
***
Tentazioni estive
Se ti frullano grilli
autoritarii
nel cervello
-
approfitta
oggi che porto i sandali
alla schiava
Nota
Presentiamo qualche poesia scelta da una piccola raccolta intitolata L’altra che per una volta non è una citazione lacaniana, ma è tratta da una rimbaudiana affermazione di Alice: “è inutile cominciare da ieri perché ieri ero un’altra”.
Nelle poesie della Fratantonio circola una quieta ribellione, quasi un segreto mormorio che esprime un’identità ostinata e indomita, come di chi non si lascia catturare né nella persona, né nell’ombra imprevista. Il linguaggio è piano e cristallino e lascia trasparire oggetti e brandelli di realtà nudi e crudi senza orpelli e illusioni; la versificazione è semplificata al massimo, ma per niente arrendevole e architettonicamente solida. Insomma una poesia costruito mattone su mattone, pazientemente.
Carmela Fratantonio è nata in Sicilia, ma vive a Cinisello Balsamo con un marito e una bimba in uno spazio angusto e strappato con fatica ai casermoni del quartiere dormitorio. E’ da lì che le sue poesie prendono il volo. (b.m.f.)
buongiorno Salvatore
RispondiEliminamolti anni fa su una pubblicazione che si chiamava equestogiornale Carmela Fratantonio ha pubblicato alcune poesie che erano accompagnate dalle fotografie di Neva Gasparo.
Era una pubblicazione legata all'ex Ospedale Psichiatrico di Trieste.
Avevo una copia di un numero che purtroppo è andata persa.
Non riesco a darmi pace: era pubblicata una poesia che a me sembra bellissima.
Conservo solo le prime due righe:
SOTTO FORMA DI ROSA
LA VALLE STA RINCHIUSA
E ROSA ANCHE LA CHIESA
SEMI... SUL COSTONE
hai idea di dove potrei trovarla?
O la poesia o la Fratantonio?
Dei suoi libri ho trovato solo "Caro Richard Gere"
se mi potessi aiutare ti sarei infinitamente grato
Giuseppe
Caro Giuseppe, posseggo il numero de "L'Orsa Minore" da cui ho tratto le poesie e la nota che "ho postato", ma non ci sono altre notizie oltre a quelle contenute nel "post". Non ho strumenti per una ricerca se non Internet, ma immagino che quella ricerca l'abbia già fatta tu. C'è però una cosa che posso fare. Un mio zio avvocato, piuttosto avanti con gli anni ma lucidissimo, lavorò come volontario con Basaglia. Lo fece a Gorizia, non a Trieste; ma è possibile che conservi la rivista di cui parli o abbia dei contatti utili. Andrò a trovarlo a fine agosto. Chiederò e riferirò qui.
RispondiElimina