11.5.10

La Grecia in casa. Dal "Quaderno" di Leonardo Sciascia.("L'Ora", 4 settembre 1965)

La breve riflessione di Leonardo Sciascia risale a 45 anni fa, ma facilmente si presta alle attualizzazioni ed alle analogie. Io suggerisco di leggerla in chiave rigorosamente storica. Clientele, malgoverno, classi dirigenti inadeguate e sussiegose, oltre che paesaggi e reliquie, accomunavano allora Greci e Italiani del Sud. Ma anche un Nord che trattava quelle aree da semicolonie, come riserva di manodopera e mercato di sbocco per i prodotti industriali, che strappava al Sud (greco o italiano non importa) competenze e intelligenze. E' una storia che continua a pesare(S.L.L.).

La Grecia in casa

L’indignazione di certi inviati dei gruppi giornali italiani di fronte alle condizioni economiche e sociali della Grecia è, in un certo senso, meravigliosa. Gridano: agricoltura arretrata, intrallazzi, mezzo milione di emigrati! E ci sarebbe da portarli ad occhi bendati in Sicilia, e dir loro che è Grecia: e sentiremmo così, finalmente, le loro voci indignate di fronte a una realtà che, fino a questo momento, è stata nelle loro carte considerata come lievemente in ritardo ma in sicuro cammino, dietro le magnifiche sorti e progressive dell’Italia.

Stupisce, per esempio, che a costoro si riveli chiara la nozione (in Grecia sempre dicendo) che l’emigrazione è miseria per coloro che partono come per coloro che restano. Mezzo milione di emigrati! Come se la Sicilia, su cinque milioni di abitanti, non ne avesse avuti in questi ultimi anni appunto mezzo milione.

(da “L’Ora” 4 settembre 1965)

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