“Giovane critica” nacque nel 1964 come rivista di critica cinematografica e letteraria, ma una felice coincidenza di tempi ne fece una delle riviste più prestigiose del lungo Sessantotto.
Si stampava a Catania, nella Tipografia dell’Università, e anche per questo qualcuno la chiamò “i Quaderni piacentini del Sud”. Altri, più arguti, la dissero “il giornalino di Gianpiero”, facendo il verso al celebre libro per ragazzi di Vamba.
In effetti la rivista risentiva molto della curiosità e dell’intelligenza, ma anche della volubilità e superficialità di quello che ne fu non solo direttore, ma segretario di redazione, coltivatore di relazioni pubbliche, impaginatore, factotum insomma: Giampiero Mughini. Ne rifletteva non solo gli umori, ma anche i cambiamenti di posizione politica, piuttosto frequenti nel periodo di vita della rivista che si protrasse fino al 1972.
Uno dei numeri di maggiore successo fu il 18-19, datato inverno 1968-69 e uscito, se non ricordo male, nel dicembre dell’anno fatidico. Contiene il resoconto del dibattito interno al Potere Operaio di Pisa con le relazioni di Luciano Della Mea e Adriano Sofri e un intervento di Romano Luperini. Ma il “pezzo forte” del numero è personalmente curato da Mughini. L’occhialuto intellettuale si era, per caso o, forse, per naso, trovato a Parigi nel joli mai, si era scontrato coi flic e, a sentire i compagni catanesi, aveva tenuto assai più a lungo del dovuto il braccio murato per effetto di quello scontro, onde portarlo in giro come trofeo a tutte le manifestazioni del “movimento”. Era poi tornato a Parigi in dicembre e da lì aveva datato il suo lungo articolo sul dibattito transalpino (Francia: non è che l’inizio di una lunga lotta). Vi aveva aggiunto a mo’ di documentazione tre testi estratti da riviste della nuova sinistra francese e lo aveva decorato con vignette corrosive provenienti dai giornali studenteschi francesi.
Riproduco qui alcune di quelle vignette. La prima, collocata sopra questa nota, riguarda la politica degli israeliani verso i palestinesi. Mi pare ancora assai fresca, attuale ora più d’allora.
Il generale De Gaulle: "Bisogna ritrovare l'equilibrio!"
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"Il potere è nelle urne!"."Ragione di più per non avvicinarsi!".
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"Esaminate il passato, il vostro presente è in gioco!".
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