Quando vi piaccio,
so cantarvi le poesie che già conoscete a memoria,
ne ricevete di nuove come accettate
regalini per la casa. In esse percepite
voi stessi,
pezzo per pezzo. La vostra solitudine
ne traduce i simboli, la vostra stessa voce
soffocata in gola, si libera.
-
Ma ben presto cominciate ad amarmi di meno.
Ho portato con me,
troppi bauli pieni,
l’abito da cerimonia dell’ospite,
inadatto per una semplice visita.
Sete e pellicce, le mie enormi,
le mie grucce e quelle di riserva,
la mia aspirazione a piacervi e ancor più –
la pretesa di saper giudicare ciò che è giusto.
-
Occupo
troppo spazio.
Vivete di ciò che riuscite a trovare,
non chiedete la carità e non sopportate
chi si ferma troppo a lungo.
-
Quando me ne vado, vado
sola, come sono venuta.
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