22.7.10

I fascisti contro la musica lirica (dal Rapporto al Duce di Luigi Freddi, settembre 1937)


Luigi Freddi, futurista, giornalista, fascista, fu l’uomo chiave nella cinematografia del Regime negli anni Trenta: direttore del Centro nazionale di cinematografia, realizzatore e poi direttore di Cinecittà. Nel suo rapporto al Duce del settembre 1937 dedica un passaggio all’ipotesi di popolarizzare l’opera lirica attraverso il cinema cui si oppone nettamente. Leggendolo mi è venuto di pensare all’opposizione dell’attuale governo alla Musica Lirica, all’ineffabile Brunetta e a diversi altri: c’è, mi pare, una qualche continuità tra i fascisti d’un tempo e populisti d’oggi. E m’è sorta spontanea una domanda. L’Opera lirica non sarà mica di sinistra? (S.L.L.)

E’ mai possibile che si possa pensare oggi alla realizzazione di un Rigoletto, efferata istoria di un tirannello provinciale che usa e abusa dei suoi sudditi, di un satrapo che si sollazza di rapimenti e assassini in una Italietta divisa e primitiva, con tutte le conseguenze politiche e morali che ne possono derivare alla massa di pubblico che frequenta il cinema e che è centomila volte superiore a quello che frequenta il teatro lirico? E’ mai possibile che in un’Italia cattolica si possa riesumare per l’edificazione delle grandi masse un dramma come la Tosca, fosco e truce, intriso di sangue, con un contorno di abusi polizieschi? E’ mai possibile che nell’Italia moderna si osi parlare di rievocare davanti agli occhi di tutto il mondo il dramma da cronaca nera della Cavalleria rusticana (l’opera lirica, s’intende), con tutto il vecchio bagaglio coloristico della gelosia, del coltello, del costume? E’ mai possibile che in un’Italia che pretende di stabile una morale tra la razza bianca e quella di colore, si pensi a realizzare un’Aida in cui pateticamente e drammaticamente si esalta, mi pare, perché io non ho mai capito bene la storia, il connubio tra un bianco e una negra, al padre della quale non manca che l’appoggio della Società delle Nazioni per apparire come il Negus?

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