Eduardo Galeano è scrittore, giornalista, compagno, appassionato ed esperto di calcio, collaboratore de “il manifesto”. E’ nato nel 1940 a Montevideo, in Uraguay, dove è tornato dopo l’esilio in Argentina e un lungo soggiorno in Spagna. La sua opera più importante è la trilogia Memoria del fuoco, nella quale, in tre volumi (Le origini, I volti e la maschere, Il secolo del vento), racconta la storia delle Americhe, partendo dai mitiprecolombiani della creazione e giungendo fino al 1986. E’ un racconto a più voci, composto da brani diversissimi per origine, tratti cioè da documenti ufficiali, diari, cronache e lettere di privati, raccolte etnografiche, talora fusi e rimaneggiati, disposti in ordine cronologico. Ad ogni testo infatti viene attribuito un tempo e un luogo, a volte per notizia altre per congettura. Non tutto si svolge nelle Americhe, ma la scena di quando in quando si trasferisce nei territori d’origine dei colonizzatori o in altre aree della colonizzazione europea: l’Asia, l’Africa. Il brano che qui di seguito propongo riguarda la conquista del Nordamerica. Un altro post su questo stesso blog dedicato a Eduardo Galeano si rintraccia al link http://salvatoreloleggio.blogspot.com/2009/11/edoardo-galeano-santi-da-il-manifesto-2.html . (S.L.L.)
1637
Baia del Massachusetts
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“Dio è inglese”
disse il misericordioso John Aylmer, pastore di anime, diversi anni fa. E John Winthrop, fondatore della colonia della baia di Massachisetts, afferma che gli inglesi possono appropriarsi delle terre degli Indios altrettanto lecitamente di quanto fece Abramo tra i sodomiti. Ciò che è comune a tutti non appartiene a nessuno. Questo popolo selvaggio comandava su vaste terre senza titolo né proprietà. Winthrop è il capo dei puritani che arrivarono sull’Arabella, quattro anni fa. E’ venuto con i suoi sette figli. Il reverendo John Cotton salutò i pellegrini dai moli di Southampton rassicurandoli che Dio li avrebbe guidati volando sopra di loro, come un’aquila, dalla vecchia Inghilterra, terra d’iniquità, verso la terra promessa.
I puritani vengono a costruire la nuova Gerusalemme in cima alla collina. Dieci anni prima dell’Arabella, a Plymouth arrivò il Mayflower, quando già altri inglesi, bramosi d’oro, avevano raggiunto più a Sud le coste della Virginia. Le famiglie puritane fuggono dal re e dai suoi vescovi. Lasciano dietro di sé le tasse e le guerre, la fame e la peste. fuggono anche dalla minaccia di cambiamenti del vecchio ordine. Come dice Winthrop, avvocato di Cambridge di nobili natali, Dio onnipotente nella sua più santa e saggia provvidenza, ha disposto che nella condizione umana di ogni epoca alcuni debbano essere ricchi ed altri poveri; alcuni elevati ad eminenti in potere e dignità ed altri mediocri e sottomessi.
La prima volta gli Indios videro un’isola che si muoveva. L’albero della nave era un vero albero e le vele bianche nubi. Quando l’isola si fermò, gl’indios sia avvicinarono sulle canoe per raccogliere fragole. Al posto delle fragole trovarono il vaiolo.
Il vaiolo rase al suolo le comunità indie e sgombrò il terreno ai messaggeri di Dio, agli eletti di Dio, al popolo di Israele nelle sabbie di Canaan. Quelli che vivevano qui da oltre tremila anni sono morti come mosche. Il vaiolo, dice Winthrop, è stato inviato da Dio per obbligare i coloni inglesi ad occupare le terre svuotate dalla peste.
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