Il brano che segue è tratto da “Tuttolibri” Anno XIV n.610, l’inserto letterario de “La Stampa”, su cui Stefano Bartezzaghi curava una rubrica di giochi (di parole soprattutto). Nel mio ritaglio manca la data esatta, ma doveva essere sabato 2 luglio 1988. Il titolo dell’articolo dedicato a Le etimologie bizzarre (e un po’ salvatiche) dei nostri lettori è Il bisogno è quella cosa che ci appare due volte per notte. Ne propongo qui l’accattivante conclusione isolana.
Capri, via Tragara |
Sono abbastanza sans façon, alla buona, per voler chiamare le “paretimologie” (o “etimologie creative”) con espressioni di minore solerzia scientifica.
Avevo proposto “etimologie selvagge, selvatiche, salvatiche”. Ciò avveniva su questa pagina il 30 aprile di quest’anno. Facciamo dell’autobiografia. Una settimana dopo, il 7 maggio, ero a Capri, dove ci sono quelle scalinatelle longhe longhe che da via Tragara portano giù ai faraglioni. Lì, in basso, c’è una villetta molto caprese, bianca e azzurra, tutta a spazi quadrati. Sul campanello, invece che dei nomi e cognomi, c’era un motto, e vorrei saperne di più (è “storico?” è “apocrifo”?). Comunque me lo ricordo ancora:
“Salvatico è chi si salva”. Leonardo.
Sul campanello non c’era scritto altro.
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