Claudio Sabattini
Dal momento che non manca chi plaude, giustamente, alla elezione di una donna alla guida della Cgil, mi permetto di osservare che, pur apprezzando la novità rappresentata nella storia del più grande sindacato italiano dalla direzione di un segretario generale di sesso femminile, questo requisito, in sé e per sé, non garantisce nulla di essenziale circa la linea, la gestione interna, il livello e la qualità dei rapporti con gli altri sindacati confederali, nonché i risultati concreti che la Cgil sarà in grado di realizzare. Questa considerazione vale ancor di più in una congiuntura così aspra e pesante come quella che il movimento operaio si trova ad affrontare sotto la pressione, che l’azione congiunta del padronato e del governo tende ad esasperare, della quadruplice crisi, economica occupazionale normativa e retributiva, che scuote il nostro paese e l’intero mondo capitalistico. L’augurio che rivolgo al nuovo segretario della Cgil è, allora, quello di raccogliere la grande spinta di lotta espressa dalla manifestazione della Fiom-Cgil per il lavoro, i contratti, la democrazia e la legalità, che si è svolta a Roma il 16 ottobre scorso, facendola pesare sul terreno della difesa delle condizioni materiali, delle garanzie contrattuali e dei diritti dei lavoratori. Da questo punto di vista, non sarebbe male se Susanna Camusso si ispirasse, nello svolgere l’importante compito che la Cgil le ha affidato, alla figura di un sindacalista, Claudio Sabattini, che è scomparso alcuni anni fa. Ma chi era Claudio Sabattini?, potrebbe domandare chi non ricorda questo personaggio. Risposta: era un uomo giusto, che amava la giustizia e che ha servito con coerenza la causa dei lavoratori salariati. Si era forgiato nelle lotte del movimento operaio partendo da quelle del 1969, aveva vissuto l'esperienza dei 35 giorni alla Fiat nell’autunno del 1980, partecipò infine ai duri conflitti degli anni difficili in cui la Fiom Cgil, il sindacato di cui Sabattini era segretario, per difendere le condizioni di lavoro degli operai metalmeccanici dovette affrontare, esattamente come accade ora, l’isolamento, la rottura dell’unità sindacale, i contratti separati e lo scontro con un padronato sempre più arrogante e aggressivo. Orbene, “sindacato” è un vocabolo che viene dal greco “sýndikos”, che è parola composta da “syn” (insieme, con) e da “dike” (giustizia): il significato è quindi “insieme con giustizia”, ossia insieme ai lavoratori per chiedere e ottenere giustizia. Un concetto che Sabattini, la cui vita si è svolta interamente entro il perimetro disegnato da quella radice greca del termine, amava ripetere sottolineando che un accordo si fa solo insieme ai lavoratori e per ottenere giustizia. Quale miglior augurio per il nuovo segretario della Cgil? |
Nessun commento:
Posta un commento