4.1.11

Damiano sul referendum Fiat. L'opportunismo produce demenza.

Stamane (4 gennaio) “l’Unità” pubblica un articolo dal titolo Damiano:«Autoescludersi è un errore». E’ un’intervista di Felicia Masocco all’ex ministro del Lavoro (http://www.unita.it/economia/damiano-autoescludersi-e-un-errore-1.264106).
Con il mio caro amico Valentino Filippetti, che l’ha diffusa via fb, ho avuto battuta facile: “Sarà per questo che lo escludono sempre gli altri”.
Le dichiarazioni dell’esponente piddino, tuttavia, sono interessanti, emblematiche di un modo di pensare che l’opportunismo rende contorto, scervellato e spudorato.
Un esempio lo si trova fin dall’inizio dell’articolo quando l'omino denuncia un “asse politico-sindacale”, che consisterebbe nella “crescente convergenza di Idv e Sel sulle posizioni Fiom”. Ci si aspetterebbe, come conclusione, l’insopportabile solfa per cui l’appiattimento sulle posizioni del sindacato incrinerebbe l’autonomia della politica. E invece no: tutto il contrario. Chissà perché il sostegno di Idv, Sel e Rifondazione (ma Damiano non la cita) alle posizioni dei metalmeccanici della Cgil avverrebbe “a scapito dell’autonomia del sindacato”.
Evidentemente è per difendere questa autonomia che Damiano vorrebbe che dentro il Pd nessuno possa levare una voce in appoggio alla Fiom: “La direzione deve discutere e votare un documento vincolante per tutti”.
Intanto, in dissenso dal suo vecchio amico Cofferati, Damiano appoggia la segretaria della Cgil Camusso sull’idea che, se vincesse il sì nel referendum, la Fiom dovrebbe firmare l’accordo “tecnicamente”. L’impressione è che, come l’ex ministro, anche la “casta Susanna” sia accecata dall’opportunismo e che non sappia di che cosa sta parlando.
Sarebbe bene che qualcuno lo spiegasse a questi signori: la Fiom non si limita a dissentire da un cattivo accordo, ma denuncia il documento firmato dalla Fiat e dai sindacati gialli come una violazione di diritti costituzionalmente garantititi, e afferma che il referendum si svolge sotto ricatto. Dica Damiano, dica Camusso, con quanta logica e quanta credibilità Landini potrebbe dire ai lavoratori: “Tranquilli, se passa il diktat io firmo come quegli altri”?

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