9.4.11

Cazzate. Un "vuoto di memoria" di Alberto Piccinini (da "il manifesto")

Oggi (9 aprile 2011) per la sua rubrica Vuoti di memoria sul “manifesto” Alberto Piccinini ha scelto una barzelletta. Vecchia, forse non quanto lui dice (io la daterei 2001 giacchè nel 2000 al governo ci furono D'Alema e Amato e prima ancora Prodi), ma sempreviva. (S.L.L.)
Berlusconi entra in banca con un assegno da 10 milioni di lire. Si avvicina al cassiere... «Scusi, mi consenta, mi può cambiare questo assegno?». «Ha un documento?» «No. Ma... mi consenta di farle notare che io sono il Presidente del Consiglio, il Cavalier Silvio Berlusconi!» «Sì, va bene, ma a me servirebbe comunque un suo documento...» «Si moderi, per cortesia! Non mi riconosce? Sono su tutti i giornali e su tutte le televisioni! Mi chiami subito il direttore di filiale!». «Il direttore non c'è, è in ferie. Ci sono solo io. Quindi, se vuole, può dimostrarmi che lei è Berlusconi oppure provare ad andare in un'altra banca». «Questo è veramente il colmo! Mi consenta, ma come farei a dimostrarle
che sono io? Cribbio...». «Non so... ma guardi... l'altro giorno è stato qui il Signor Roberto Baggio. Senza documenti anche lui. Ha dovuto palleggiare per tre ore perché finalmente gli cambiassi l'assegno... quindi, veda lei... non so... se mi può dire qualcosa...». «Mah... cosa vuole che le dica... ora come ora mi vengono in mente solo cazzate».
A questo punto il cassiere si illumina. «Senta, vuole biglietti da 500mila o tagli più piccoli?»

(barzelletta su Berlusconi raccolta ieri sera in Rete; anno presunto di apparizione anteriore al 2000

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