Questa rivisitazione dell'antico genere letterario dell'epistola in versi è una delle ultime cose che il grande Edoardo Sanguineti ci ha lasciato ed è inserita nel suo ultimo volume di poesia, Varie ed eventuali, lasciato pronto per la stampa, ma pubblicato postumo. Il destinatario della poetica missiva è Nanni Balestrini, sodale nel Gruppo 63 e in altre battaglie, tema ne è la crisi dell'oggi che sembra senza alternative. A me sembra molto acuta, preveggente, bella. (S.L.L.)
(7 maggio 2010)
caro Nanni, ritorno da Bologna.
ti scrivo qui, dall’autostrada, in fretta,
non ho notizie fresche, ma che rogna
che è questa cosiddetta crisi: aspetta
un po’: guarda la Grecia, il Portogallo,
la Spagna: è una questione, qui, di giorni,
forse di ore, attenzione: guarda il gallo
con i sobborghi che esplodono, forni
ardenti, con Obama abbronzatissimo,
da nobelizzatissimo: si crede
imperatore del mondo: incertissimo
su tutto, poveretto, lui, l’erede
degli Stati sfasciati, indebitati,
nel pantano delle assicurazioni –
tra iraniani, e iracheni, e iperarmati
di Taiwan, nordcoreani, e legioni
di indiani – e pechinesi che si acquistano
(e si vendono) tutto, tra filmati
di bollynigeriani, e si conquistano
i mercati: e un mondo è morto – e soldati
per le strade del mondo: e non si arriva
per me, al 2012: e vicina,
più vicina, è la fine: e la deriva
è completa: ma ciao – viva la Cina:
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