11.5.11

Hitler:"La massa, il fanatismo che la anima, l'isterismo che la spinge innanzi"

La psiche della massa è insensibile a tutto quanto è debole e non assoluto.
Come la femmina, i cui sentimenti sono determinati non tanto da motivazioni astrattamente razionali quanto da una certa indefinibile e sentimentale nostalgia di una forza integratrice e che perciò preferisce piegarsi di fronte al forte che domina il debole, così anche la massa ama chi più la domina che chi la invoca…
Le doti di percezione della massa sono molto limitate, la sua intelligenza è scarsa, la smemoratezza invece è grande. Da queste costatazioni risulta chiaro che ogni propaganda efficace deve limitarsi a ribattere soltanto alcuni punti dando loro il valore di parole d’ordine affinché anche l’ultimo individuo riesca a capire ciò che è sottinteso dietro quei simboli…
La massa del popolo non è composta di professori o di diplomatici. Le scarse doti di raziocinio in suo possesso indirizzano le sue sensazioni più verso la sfera del sentimento, dove trovano la loro collocazione in senso positivo o negativo. L’inserimento nell’ambito sentimentale condizione però nello stesso tempo la sua straordinaria stabilità. E’ ben difficile scuotere una fede; l’amore non è sensibile ai mutamenti quanto il rispetto; l’odio dura di più che l’antipatia. E la forza istintiva che conduce verso imponenti trasformazioni su questa terra non si trova tanto nella conoscenza scientifica dominante la massa quanto nel fanatismo che la anima e talvolta in un isterismo che la spinge innanzi.
Chi vuol acquistare il favore della massa deve conoscere la chiave che apre la porta del suo cuore: essa non si chiama obiettività, ossia debolezza, ma volontà e forza.

Da Adolf Hitler, Mein kampf, in Il Nazionalsocialismo. Documenti 1933-1945 di Walter Hofer, Feltrinelli, 1964.

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