8.5.11

Libia. Armi improprie.

Una sfilata dell'esercito libico
A fine aprile 2011 sui giornali una notizia curiosa. Susan Rice, ambasciatore Usa all'Onu, in una riunione a porte chiuse sulla Libia del Consiglio di sicurezza ha fatto una rivelazione e una denuncia segreta. tanto segreta che nei giorni successivi tutti i giornali ne parlavano. La svedese Margot Wallstrom, inviato speciale del Segretario Onu sulla violenza sessuale, qualche giorno prima s’era lamentata del silenzio del Consiglio di sicurezza sugli stupri di massa nelle zone di guerra, Libia inclusa. Ma  aveva ammesso che le informazioni sulle violenze sessuali di massa nella guerra libica «non sono confermate» e citò un solo caso concreto: quello di Eman al-Obeidi, una donna che in marzo irruppe nell'hotel di Tripoli dove è concentrata la stampa straniera, sostenendo di essere stata violentata da miliziani gheddafisti. La signora Rice ora mostra di saperla assai più lunga. Ha parlato di «crescenti informazioni» in suo possesso. Risulterebbe che le milizie governative non solo usano lo stupro di massa come arma, ma per renderla più efficace utilizzano la pillola blu, il Viagra, distribuito a manciate tra i soldati. Molte ampie improprie si usano nelle guerre. Una, collaudatissima, consiste nel raccontare favole.

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