10.1.12

Così parlava la malavita palermitana (da "U baccagghiu" di G.M. Calvaruso)

èssiri d'a martiddatura
(Essere della martellatura). Essere della stessa risma, essere malvivente come gli altri. Ricorda la frase del gergo parigino être du bâtiment (essere della fabbrica) che vale "esercitare la stessa professione" (Larchey). Il Larousse ha: être du bâtiment = "essere del mestiere" "essere compagno".

èssiri d'u buttuni
(Essere del bottone). Appartenere alla pubblica sicurezza, per allusione ai bottoni metallici della montura.

fagghiu
(Faglio). Povero, senza denaro, mancante di qualche cosa. Nel giuoco del tressette, si chiama fagghiu la mancanza di carte del seme a cui si è invitati. Pare che venga dallo spagnuolo falla o faglia "mancanza". Fagghiu a dinàri (faglio a denaro) povero; frase completa.

fantarìa
(Fanteria). Pidocchi, forse perché essi negli antichi carceri andavano a schiere, come i soldati a piedi, tanto che vi si giuocava, tra l'altro, a curri pidòcchiu .

Postilla
Il libretto di Calvaruso da cui ho tratto queste voci risale al 1930. Pare che la "fanteria" sia tornata nelle carceri sovraffollate e pessimamente tenute. Non so die se sia tornato in voga il gioco del "corri pidocchio". (S.L.L.) 

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