28.1.12

Idea per una sana e giusta regolarizzazione (di Saleh Zaghloul)

Trento. Immigrati in fila per la regolarizzazione davanti alle Poste centrali.
La settimana scorsa ACLI e CGIL hanno chiesto al governo la regolarizzazione degli immigrati irregolari. Richiesta giusta ed opportuna, ma come fare la regolarizzazione? Le regolarizzazioni che si sono fatte dal 1987 ad oggi hanno avuto uno svolgimento burocratico terribile. Sono state fatte concentrando la presentazione di centinaia di migliaia di domande in due o tre mesi.
Ingolfando gli uffici stranieri delle questure, delle prefetture, delle poste, del sindacato facendo “impazzire” i lavoratori di questi uffici. E’ come permettere agli automobilisti di fornirsi di carburante soltanto al lunedì di ogni settimana. Si scatena tra gli irregolari una disumana corsa contro il tempo, si usano tutti i mezzi per poter presentare domanda, si accetta ogni ricatto, si compra e si vende di tutto dal contratto di lavoro falso al proprio corpo. Si rivitalizzano le associazioni a delinquere di venditori e falsificatori di contratti di lavoro e se ne formano delle nuove. Il primo contatto degli immigrati con le istituzioni del nostro paese avviene aggirando regole e legalità.
L’emersione dal lavoro nero degli immigrati irregolari andrebbe invece fatta utilizzando gli stessi strumenti che si usano per i lavoratori italiani dove è possibile presentare domanda tutti i giorni del mese, tutti i mesi dell’anno, per anni. Così è stata l’emersione in base alla legge 383/2001 (Tremonti bis). I piani d’emersione territoriali e nazionali che oggi il sindacato sta proponendo al governo vanno adeguati in maniera da prevedere l’emersione del lavoratore immigrato irregolare e il rilascio in questo caso del permesso di soggiorno. Va prevista l’emersione su richiesta e vertenza del lavoratore stesso e il rilascio, previa verifica, del permesso di soggiorno. E andrebbero revocate le precedenti espulsioni amministrative. Questa è una proposta.

da "Italia razzismo.it" 27 gennaio 2012

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