3.2.12

Assisi. Paesaggio: le colline e tre castelli (s.l.l. "micropolis" gennaio 2012)


Colline di Assisi. Rocca Sant'Angelo
Nel marzo 2011, alla vigilia delle elezioni comunali che Claudio Ricci avrebbe rivinto, con il voto contrario dell’opposizione di centrosinistra (salvo Edo Romoli, favorevole), il consiglio comunale di Assisi respingeva le osservazioni di una sessantina di cittadini, poi costituitisi in comitato, al Piano regolatore riguardanti Rocca Sant’Angelo e approvava così la trasformazione in area edificabile di sei ettari di area agricola di pregio.
Eppure il ragionamento del “Comitato per la tutela dell’area dei castelli di Rocca S. Angelo, Sterpeto e San Gregorio” (è questo il nome completo) non faceva una grinza. Perché prevedere nuove cementificazioni su un terreno vergine quando ci sono da recuperare i volumi delle abitazioni che già esistono nei paesini semiabbandonati della collina? Perché guastare con nuove costruzioni un paesaggio celebre e celebrato per la sua bellezza, incidendo su un territorio fluviale assai delicato? Perché, piuttosto, non intervenire per favorire il recupero di abitazioni e casolari, la permanenza degli abitanti attuali, l’insediamento di nuovi in funzione di presidio del territorio? Ma agli appassionati della crescita ad ogni costo e al partito del cemento fa spesso difetto la ragione.
Il Comitato dei Tre castelli non ha tuttavia cessato la sua attività. C’è forse ancora un po’ di tempo per impedire che le sbagliate previsioni del Piano Regolatore si realizzino, il nuovo Consiglio comunale può ripensarci. Intanto i cittadini hanno predisposto una serie di rivendicazioni: infrastrutture e servizi per i residenti, a partire dall’acquedotto (che manca in gran parte del territorio di Rocca Sant’Angelo) e dai trasporti pubblici; interventi sul Castello di Sant’Angelo e su altri edifici pericolanti; promozione di forme di turismo leggero, compatibili con la delicatezza del territorio, come il trekking e il cicloturismo. E’ una lotta difficile quella del Comitato, assai isolata in tempi in cui la crisi sembra non risparmiare nessuno e la difesa del territorio appare un lusso. Eppure, a ben pensarci, la salvaguardia delle colline assisane e del loro magnifico paesaggio avrebbe anche delle ricadute economiche positive. (s.l.l.)

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