26.3.12

Il presidente Ciampi e il patriottismo (di Antonio Tabucchi)

“Il manifesto” del 22 gennaio 2004 aveva in prima un articolo di Antonio Tabucchi intitolato Disastri, una sorta di collazione di brevi commenti su alcuni disgraziate vicende italiane dell’epoca. Uno era dedicato a un discorso di qualche tempo prima del Presidente della Repubblica d’allora, Carlo Azeglio Ciampi, sui soldati italiani uccisi a Nassyria nel novembre 2003. Conviene rileggerlo per misurare la distanza tra la massa degli intellettuali ignavi o corrivi e uno scrittore che prende partito, si assume la responsabilità di parlare, ha il coraggio di criticare un Presidente della Repubblica popolare a sinistra e a destra e se ne assume tutte le responsabilità. La foto che correda questo post non è relativa al 2003, ma al 2 maggio 2006, dopo la morte in Iraq di altri 3 militari italiani. Il numero dei patrioti uccisi stava aumentando, come pure il numero dei “traditori” . (S.L.L.)
Il presidente della Repubblica nel suo discorso di fine anno ha detto che i soldati italiani massacrati a Nassyria sono dei patrioti. Che hanno dato la vita per la patria. Nessuno ha protestato. Il presidente della Repubblica non ha letto la Costituzione. O se l'ha letta con le sue parole l'ha tradita. I nostri soldati sono stati inviati a morire da un governo cinico e irresponsabile che ha agito senza mandato internazionale, al servizio dell'amministrazione Bush, di un paese in cui perfino il segretario di stato Powell riconosce che gli Stati uniti hanno fatto una guerra senza giustificazioni e dice: «non so perché». I nostri soldati in Iraq non dipendono dal ministro Martino, che nei paesi dell'Alleanza che ha invaso l'Iraq conta quanto il due di briscola. Dipendono dal ministero della difesa inglese. Prendono ordini dagli inglesi. Che li trattano come si sa gli inglesi trattano la gente del sud. Col disprezzo con cui David Niven trattava Alberto Sordi in un celebre film sulla seconda guerra mondiale. O peggio. Come Bossi tratta gli extracomunitari. Poveri patrioti. Perché il presidente della Repubblica invece di fare tanti discorsi non li va a trovare a Nassyria, visto che Berlusconi non ci è potuto andare a causa del suo lifting? E' troppo vecchio? Se ha fatto un viaggio recentemente per andare a trovare il presidente Bush può arrivare fino in Iraq, è più vicino.

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