13.3.12

Lessico della corrotta italianità. Paccottiglia e spurghi

Nel Dizionario etimologico della lingua italiana di Cortelazzo e Zolli (Zanichelli, 1985) è attestata l’origine francese del vocabolo paccottiglia. Pacotille era secondo il Dizionario del cittadino, o ristretto teorico e pratico del commercio, tradotto dal francese e pubblicato nella Serenissima (forse a Bassano del Grappa) nel 1765 un “peso, mole, o quantità determinata, che è permesso agli uffiziali, marinaj, e a tutti i particolari di una nave, d’imbarcare per loro conto, e senza pagare il prezzo del nolo, sia per l’andata che pel ritorno”. Pare che questa agevolazione venisse accordata principalmente “alle persone d’equipaggio, dai proprietari dei vascelli che vanno a trafficare in terre lontane”. Nel 1813 il dizionario trilingue per marinai di Stratico, pubblicato a Miliano, registrava già la forma paccottiglia. Nel 1877 il significato del termine si era già arricchito, anche in italiano, di una sfumatura negativa già presente in francese. Nel loro Lessico della corrotta italianità stampato a Milano nel 1877 Fanfani ed Arlia scrivono: “Sempre seguendo i Francesi, dicono di roba scadente E’ roba di pacotiglia ; immemori forse che i nostri vecchi mercanti, e quelli che continuano le avite tradizioni, dicono siffatte merci Spurghi”.

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