12.4.12

Racconti perduti (Gabriel Garcia Marquez)

Il testo che segue è tratto da un articolo di Gabriel Garcia Marquez che “la Repubblica” pubblicò nel 1983 (il mio ritaglio manca di data, ma l’anno è indicato in coda all’articolo): gioia del racconto e teoria della narrazione diventano nel grande scrittore colombiano una sola cosa. Vivamente consigliato. (S.L.L.)
[…]
Non so se esista, ma andrebbe fatta, una raccolta di storie che si ripetono in tutto il mondo, alle quali sempre chi le riferisce assicura di avere assistito. O mentono, com'è probabile, gli autori del racconto, oppure queste vicende tornano ad accadere di tanto in tanto in culture ed epoche diverse. […]
Di queste storie ricorrenti, la più strana, tremenda e complicata è senz'altro quella accaduta, pare, in un luogo dell'Afghanistan, molti anni fa. Un uomo incontrò per caso in un mercato una donna che gli parve la più bella del mondo. Invece di corteggiarla, come si fa in Occidente, seguendo i costumi locali andò dai genitori di lei a contrattare il matrimonio. La fanciulla accettò per obbedienza, ma impose come condizione al marito di dormire separatamente e di non avere con lui rapporti sessuali se non le rare volte che lei lo avesse deciso.
Il marito si sottopose a queste regole inconsuete, finché una notte scoprì che la moglie se ne scappava di casa mentre lui dormiva per andare da un amante segreto che aveva fin da prima del matrimonio, e che viveva in una capanna non molto distante dalla sua. Allora il marito prese la spada e la seguì, aspettò che uscisse per tornare a casa e decapitò l'amante con un terribile fendente. Poi pulì l'arma in modo così accurato che quando la moglie la esaminò — sospettando che potesse essere lui l'autore del delitto — non trovò nessuna traccia che le consentisse d'incolpare il marito. Costui finalmente poté coronare il desiderio di dormire e giacere con la donna più bella del mondo, la quale finì per essere felice con lui e gli diede tre figli.
Molti anni dopo si trovarono a passare davanti alla capanna dell'amante morto; la donna non riuscì a nascondere il nervosismo e chiese al marito di allontanarsi subito di lì. Allora il marito commise un'imprudenza che lo tradì: «Un tempo non avevi tanta fretta», disse. La donna non batté ciglio, ma la sera, quando il marito tornò a casa, trovò i tre figli decapitati con la stessa spada con cui aveva decapitato il rivale, e mai più in vita sua ebbe notizia della donna più bella del mondo.
Questa storia, con molte varianti, si ripete in vari luoghi, ma l'ultima versione 1'ebbi da un professore universitario che mi assicurò d'essere stato in Afghanistan e di averne conosciuto il protagonista. Aggiunse anche un particolare importante: l'uomo aveva una cicatrice sulla schiena, per un colpo infertogli dalla spada insaziabile della moglie che aveva tentato di decapitare anche lui. Questo dettaglio trasformerebbe in una storia d'oggi una vicenda ritenuta molto antica, dei tempi in cui, nei delitti passionali, si preferivano le spade alle armi da fuoco ed era impossibile concepire una storia a lieto fine, proprio come accade oggi che sono letterariamente screditate.
Ho letto Le mille e una notte quando avevo appena uso di ragione e forse questo è il motivo più importante per cui continuo a considerarlo un libro indimenticabile. Ebbene, ogni volta che sento raccontare la storia dell'amante decapitato riaffiorano in me le sopite emozioni delle lontane letture della mia infanzia, ma non riesco a rintracciare questa storia nelle varie versioni che posseggo dei meravigliosi racconti di Shahrazàd. M'imbatto sempre, invece, in un'altra storia terribile che le assomiglia: quella della donna che in casa mangiava solo riso, infilzando ogni chicco con uno spillo, finché il marito scoprì che non aveva fame perché di notte fuggiva di casa per andare nel cimitero a cibarsi di morti.
Ritrovo spesso anche un'altra storia, tra le più belle che abbia mai letto: quella del pescatore che chiede al vicino un piombo per la rete con la promessa che gli darà in cambio il primo pesce della giornata. Mantiene la promessa e quando la moglie del vicino pulisce il pesce per cucinarlo gli trova nello stomaco un diamante grosso come una nocciola.
Mi capitano sotto gli occhi questo e molti altri meravigliosi racconti, ma non riesco a trovare la fonte della terribile storia della donna più bella del mondo che decapita i figli perché il marito le aveva ucciso l'amante. Forse un lettore benevolo vorrà aiutarmi a trovarla?

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