Sul corrierino dell’Umbria di domenica 27 maggio (I grillini preparano le truppe) c’è grande attenzione all’assemblea provinciale dei grillini ove ha fatto capolino un uomo per tutte le stagioni, Remo Granocchia (Pci, Dp, Verdi, forcaioli vari, Idv), che a quanto pare oggi è commissario dei Verdi, pronto a denunciare ogni magagna della cosiddetta “casta”, ma sempre silenzioso sulle brutture di quel suo castello che di quando in quando ospita nozze e convegni. Il corrierino dedica anche una scheda alle proposte programmatiche delle cinque stelle: democrazia economica, decrescita, azionariato diffuso, valorizzazione del pescato nel Trasimeno, aiuti all’industria innovativa. Tranne che sulla “decrescita da associarsi a un netta diminuzione del Pil”, che peraltro è già nelle cose, il programma non appare affatto innovativo e diverso da quelli di partiti e raggruppamenti tradizionali.
Un giudizio sull’assemblea e sull’interesse mediatico che ha suscitato mi pare che lo abbia dato in anticipo la Jena (Riccardo Barenghi) su “La Stampa” del 3 maggio scorso: “Siamo così mal ridotti che ci tocca sperare nella proposta politica dell’antipolitica”.
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