C'è un vecchio film comico in cui Macario, maestro elementare, entrando a scuola trova sulla lavagna questa scritta: «il maestro se l'intende con la figlia del direttore ». Macario legge, poi con un sorriso ispirato, vagheggiante, si avvicina alla lavagna e scrive: « magari! ».
Tutta la polemica che si agita contro gli intellettuali - contro il loro silenzio o contro le loro parole - dovrebbe, da parte degli intellettuali, avere questa sola risposta: « magari! ». Magari, cioè, gli intellettuali potessero nel nostro paese avere quel ruolo che le polemiche gli attribuiscono, contare davvero quanto sono accusati di contare. Ma non hanno contato mai nulla, non hanno avuto mai un ruolo. Machiavelli diceva: « non ti fanno nemmeno voltare una pietra». E affidandoci a questa immagine possiamo dire che appunto il voltare le pietre, e lo scoprire i vermi che ci sono sotto, è il massimo che gli intellettuali hanno potuto fare nel nostro paese: esercizio solitario, e a loro rischio e pericolo.
C’è però da dire che il continuare ad affermare che gli intellettuali hanno un ruolo, che gli intellettuali contano, che tutto quel che accade accade per colpa loro, finisca proprio col far sì che gli intellettuali abbiano un ruolo, che contino qualcosa, che acquistino qualche merito. E un pericolo che stanno correndo coloro che attaccano. E una speranza per noi.
Da Nero su nero, Einaudi, 1979.
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