Napolitano e Berlusconi alla sfilata del 2 giugno 2011 |
Oggi pomeriggio, da una cara amica di fb, Rosa Casano Del Puglia, avevo avuto notizia di una saggia proposta: cancellare la costosa parata militare del due giugno (tre milioni di euro, a quanto pare) e utilizzare i risparmi (quel che resta, ché una parte l’avranno già spesa) a pro delle popolazioni della Val Padana colpite dal terremoto. Tra i tanti sperperi l’inutile esibizione di forza e virtù militaresche, mi sembrava tra i più facili da tagliare e pensavo che neanche tra le gerarchie delle Forze armate, la proposta avrebbe incontrato resistenza. Avevo tuttavia commentato di aspettarmi problemi da parte di “Napisan, che nella parata può mostrarsi sorridente in tribuna e rispondere al saluto militare della forza armata, mentre tra i terremotati non potrebbe mostrarsi senza essere inseguito da fischi, pernacchie e lanci di ortaggi e frutta marcia”.
Purtroppo non mi sbagliavo. Nel pomeriggio sembrava che in Parlamento, da parte del tecnicume governativo, dopo le tante petizioni circolate in rete, vi fosse qualche apertura. All’imbrunire, invece, l’Uomo Del Colle ha detto No alla ragionevolezza: la sfilata si farà in ogni caso.
Da quando ha formato (e nei fatti guida) il governo della grande finanza e usa cinicamente a questo scopo, dopo una sorta di soffice golpe, il discredito di un Parlamento ricco in ogni sua parte di arraffoni vendibili e comprabili, Napisan ha tolto agl'italiani l'ultimo appiglio istituzionale, una presidenza della repubblica capace di esprimere valori, bisogni e sentimenti popolari.
Vergogna!
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