26.8.12

Krapfen, bismark e bomboloni. E' da Vienna che viene la 'bomba' (Rocco Moliterni)

Krapfen calabresi
«Cocco, cocco fresco, bomboloni caldi». L’urlo si diffonde in questo periodo sulle spiagge italiane, per la gioia di molti bambini e la preoccupazione di molte mamme.
Ma cosa sono i bomboloni o «bombe», come li chiamano in Toscana e in Romagna, le regioni in cui hanno ribattezzato in italiano il termine krapfen con cui sono conosciute nel resto d’Italia?
Perché le bombe o i bomboloni altro non sono che le ciambelle o le frittelle ripiene diffuse in Austria, in Germania e nell’Europa Orientale. Ad inventarle pare sia stata nel ‘500 una pasticcera viennese che all’anagrafe faceva Cecilie Krapf, ma c’è anche chi sostiene che il nome deriverebbe da un antico termine germanico che significa gancio o artiglio.
La ricetta autentica prevederebbe il ripieno di marmellata, meglio se di lamponi, e una spolverata di zucchero a velo, ma le varianti nei vari Paesi (Bola de Berlim in Portogallo, berliininmunkki in Finlandia, sufganiyah in Israele, bola de fraile in Argentina e bismark in Canada e negli Usa) fanno sì che la crema pasticcera sia più che accettata.
In realtà sarebbero dolci di Carnevale, ma è inutile spiegarlo ai bambini che sotto l’ombrellone non aspettano altro dell’uomo che grida: «Cocco, cocco fresco, bomboloni caldi».

"La Stampa" 2 agosto 2012

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