3.10.12

Indegnità, disprezzo dei cittadini, manipolazione di denaro pubblico (P. P. Pasolini)

Il celebre articolo delle "lucciole", oggi negli Scritti corsari di Pier Paolo Pasolini, nel febbraio 1975 denunciava sul "Corriere" l'avvento di un "nuovo potere" orribile. Secondo il poeta i governi e gli uomini politici democristiani avevano assecondato e favorito il processo, ricavandone vantaggi personali e di gruppo. In più di un'occasione, pertanto, Pasolini dichiarò di volerli portare alla sbarra in un pubblico processo. Il brano che segue è l'incipit di un articolo, Il Processo appunto, in cui enumera i principali capi d'accusa. (S.L.L.)
Dunque: indegnità, disprezzo per i cittadini, manipolazione di denaro pubblico, intrallazzo con i petrolieri, con gli industriali, con i banchieri, connivenza con la mafia, alto tradimento in favore di una nazione straniera, collaborazione con la Cia, uso illecito di enti come il Sid, responsabilità nelle stragi di Milano, Brescia e Bologna (almeno in quanto colpevole incapacità di punirne gli esecutori), distruzione paesaggistica e urbanistica dell'Italia, responsabilità della degradazione antropologica degli italiani (responsabilità, questa, aggravata dalla sua totale inconsapevolezza), responsabilità della condizione, come si usa dire, paurosa, delle scuole, degli ospedali e di ogni opera pubblica primaria, responsabilità dell'abbandono «selvaggio» delle campagne, responsabilità dell'esplosione «selvaggia» della cultura di massa e dei mass-media, responsabilità della stupidità delittuosa della televisione, responsabilità del decadimento della Chiesa, e infine, oltre a tutto il resto, magari anche distribuzione borbonica di cariche pubbliche ad adulatori.
Ecco l'elenco, l'elenco «morale», dei reati commessi da coloro che hanno governato l'Italia negli ultimi trent'anni, e specie negli ultimi dieci…

Corriere della Sera, 24 agosto 1975
ora in Lettere luterane, Einaudi, 1976

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