2.11.12

Ritratto di Lucio Piccolo (di Vincenzo Consolo)

Lucio Piccolo nel suo studio, a Capo d'Orlando
"Mi trovavo dinanzi al barone Lu­cio Piccolo di Calanovella, scrittore finora inedito, sì, ma anche musici­sta completo, studioso di filosofia che può leggere Husserl e Wittgen­stein nei testi originali, grecista agguerrito, conoscitore di tutta la poesia europea vecchia e nuova, lettore per esempio di Gerard Man-ley Hopkins e di Yeats, di cui condi­vide le inclinazioni esoteriche. Mi trovavo, insomma, di fronte a un clerc così dotto e consapevole che veramente l'idea di dovergli essere padrino mi metteva in un insor­montabile imbarazzo. Lucio Picco­lo ha letto tous les livres nella soli­tudine delle sue terre di Capo D'Orlando; ma non segue nessuna scuola."
Questo brano di Montale, tratto dalla prefazione al mondadoriano volume Canti barocchi e altre liri­che (1956), che costituì l'autorevo­lissimo atto di nascita del poeta, di­segna perfettamente la figura (ma ne decreta contemporaneamente l'estrema eccentricità) di Lucio Piccolo. Eccentricità, di vita e d'o­pera, tale che — siamo convinti — la centralità letteraria italiana cre­dette che la scoperta-scelta di Pic­colo da parte di Montale a quel fa­moso convegno di San Pellegrino promosso da Ravegnani, fosse uno, e fra i più brucianti, degli ineffabili sarcasmi dell'autore degli Ossi di seppia. Eccentricità che, ribadita da Bassani nella prefazione a II Gattopardo, mise in pace poeti di carriera offesi e critici militanti im­barazzati. I quali ultimi si misero talmente in pace che del poeta Pic­colo cercarono di non parlare, non ne parlarono ("... sono un osso troppo duro per voi, per i vostri denti, i vostri solventi non sono ab­bastanza efficaci per me" scriverà per loro il poeta), lasciando così li­bero il campo alla cronaca, che di Piccolo s'è sempre occupata come d'un personaggio gattopardesco, esotico, d'un mondo morto, trapas­sato. Il fascino del quale — per pa­radosso — decretò invece l'enor­me, prosaico successo del romanzo di Lampedusa.

Da “Leggere. Mensile per i libri”, marzo 1989

Nessun commento:

Posta un commento