IL SOGNO
Ho sognato stanotte, anche per vario
tempo, una scalinata linda e bella,
rassomigliante in modo strano a quella
che fa spicco sul vecchio calendario.
Fosse luce non so, ma c'era gente
che discuteva e mi passava accanto
ed io mi domandavo inutilmente
cosa cercasse e dove stesse andando.
Poi mi coglieva l'ansia e un improvviso
senso d'angoscia coinvolgeva i fatti:
guardavo intorno eppure nessun viso
mi mostrava, benevolo, i suoi tratti.
Penso, pure, allo strano scricchiolìo
delle scarpe, raschianti sul selciato
ed al vento, che un querulo fruscìo
produceva, nel perdersi sul prato
e alle donne, curate nell'aspetto
con vestiti eleganti non più in uso,
e a me che, avendo l'animo d'intruso,
camminavo accostato al parapetto.
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