1.3.13

“Così fan tutte”. Mozart: due passi avanti e uno indietro (di Joseph Kerman)

In un articolo dal titolo Mozart genio intermittente, lo storico del melodramma Joseph Kerman recensisce nel 2000 alcune biografie e monografie mozartiane pubblicate negli Usa tra il 1997 e il 1999. Il brano “postato” è l’intrigante interrogativo che apre l’articolo. (S.L.L.)
Una messa in scena USA di "Così fan tutte"
Capita che la terza opera del sodalizio Mozart-Da Ponte, Così fan tutte, venga definita da Gay un «tardivo omaggio all'Ancien Régime»; debuttando nel 1790, solo pochi mesi dopo l'assalto alla Bastiglia, «c'era ancora tempo di essere frivoli, specie se al pubblico la frivolezza veniva propinata da un genio». Meglio si esprime a riguardo, nella sua non meno stringata biografia, lo storico inglese John Rosselli: «Il più perfetto lavoro drammatico di Mozart racchiude una società in cui uomini e donne sono tenuti a occuparsi esclusivamente di piacevoli stravaganze, e dove a tutto pone riparo la conciliazione in nome del buon senso. L'eterea bellezza della musica solleva l'ironia del racconto ad altitudini leggiadre .. . Così fan tutte è il fiore supremo dell’Ancien Régime nel suo punto di dissoluzione. Come l'arte, anche la vita di Mozart lo vede cavalcare il punto di svolta dal vecchio al nuovo mondo».
D'accordo - si penserà -, osservazione ben poco peregrina. Eppure, a ripensarci, non poi tanto scontata, se è vero che il gesto riverente del Così fan tutte giunse solo dopo che Mozart e Da Ponte avevano dato prova di sovversione in due opere ben più scottanti: l'aperta provocazione delle Nozze di Figaro (a dispetto del tocco vellutato della musica) e la meno vellutata di tutte le opere d'arte del Settecento, Don Giovanni, apparso sulla scena nel 1787. Perché questa ricaduta?

“La Rivista dei Libri” – Luglio / Agosto 2000

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