16.3.13

Crisi e grillismo. Vedo nero (S.L.L. stato di fb)

Non voglio ragionare del Pd. E neanche di Sel, che nulla fa di sostanzialmente diverso. Col loro chiudersi nel Palazzo in questo drammatico momento, coi loro tatticismi, con il loro rifiuto di esporsi nella strada e nella piazza. Dovrebbero almeno tentare di uscire allo scoperto con una proposta di governo radicale e coraggiosa, che contenga pochissime cose, quelle che tantissimi sentono come urgentissime. Il drastico taglio dei privilegi castali del ceto dei politicanti a tutti i livelli, inclusi i finti manager, senza se e senza ma e il sostegno ai senza reddito e ai piccoli e piccolissimi imprenditori, per esempio. Nel mio piccolisssimo suggerivo loro un appello alla nazione, una grande manifestazione pubblica, e non era solo un'idea mia.

E invece sono irredimibili, si chiudono nei loro giochetti suicidi. Forse sperano in un colpo di fortuna o sono rassegnati a godersi gli ultimi mesi di pacchia.

E intanto vedo e sento amici e compagni che son pieni di benevolenza verso il grillismo. "Non puoi ragionare per analogie. Devi andare alle loro riunioni. Adesso ne fanno anche fuori dalla Rete. Devi leggere i libri di quelli che li hanno studiati" - mi dice un caro compagno. Sarà un alibi alla mia insofferenza e/o pigrizia; ma ho l'impressione che questo studiare e osservare non produca granché. Ho l'impressione che i libri stampati non siano in grado di cogliere un mutamento in atto e che le riunioni di grillini senza titolo e senza poteri decisionali non siano un campione significativo, contino poco oggi e non conteranno niente domani. Penso - qualcosa ho visto e letto anch'io, prima di sottrarmi allo spettacolo per motivi di salute - che a differenza della Lega, che era davvero un movimento dal basso, questo dei grillini venga mantenuto allo stato di materia informe con l'alibi del primato della rete e della democrazia diretta, perché il capo (o i capi) possano darle forma, quella che riterranno utile, quando riterranno utile.

Altri mi dicono: "Affrontano temi seri, quelli della decrescita per esempio. Ma sono riformisti, non comprendono che in crisi non è il modello di sviluppo, ma il modo di produzione".

Altri ancora: "Qualunque cosa dicano o facciano, saranno meglio di quegli altri, che hanno ridotto l'Italia un cumulo di macerie, sul piano economico e sul piano etico".

E poi certe signore anziane che amano la gioventù: "Sono tutti ragazzi, non quei vecchioni che ci sono stati finora".

Io, testone, quelle poche volte che leggo, guardo e ascolto, nel loro dire e agire scorgo "ideologia d'accatto", presa di qua o di là e subordinata alla ricerca del potere: "non importa quel che diciamo e contraddiciamo, noi siamo la nuova classe dirigente, che caccerà gli uomini morti dei partiti, rivolterà l'Italia come un calzino e la salverà". Intenzioni salvifiche, che sovente producono il peggio.

Lo so: i grandi capi, finora, non hanno spinto alla violenza fisica, organizzato squadracce da imitare, e perciò gli adepti senza passato non picchiano, non purgano, non s'armano. Sono perfino gentili, in genere, anche se qualche becerismo alla Grillo comincia a diffondersi. Ma avverto già insofferenza verso quelli che "nun ce vonno sta'" e non parlo solo di quelli del Palazzo. La logica è quella dei regimi autoritari di ogni tempo: cercare i nemici interni, i renitenti, i refrattari su cui scaricare ogni colpa per quello che non va.

Sì, compagni e amici, io guardo poco, sento poco e leggo poco, sono quasi cieco e vado a pelle, a stomaco, a intuizione e analogia. Ma ho paura. Come disse il cieco di Leonardo Sciascia, "con tutto che sono orbo, la vedo nera".

1 commento:

  1. Sono un "giovane" e sono totalemente daccordo con quanto ha scritto. E capisco il sentimento di paura, ma a onor del vero (spero la storia non mi smentisca) penso che Grillo non sia abbastanza intelligente per riuscire nei suoi intenti e sarà la patatetica parodia di un rivoluzionario reazionario (o dittatore se vi piace di più). Malagrado rispetti davvero poco anche Berlusconi credo che abbia dimostratato di avere molti più numeri per usurpare il potere costituito ma anche lui si è dimostrato (fortunatamente) inadeguato al compito.

    Ma almeno il vecchi B sapeva scegliere i suoi uomini ... cioè a dire il vero è una gara a chi fa peggio ... ma di sicuro non avrebbe mai messo due come Crimi e la Lombardi che di fronte fronte a un paese in difficoltà le uniche cose che sanno dire è la litania: vogliamo comandare noi, vogliamo comandare noi, vogliamo comandare noi ...

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