5.3.13

La J di Pirandello (Leonardo Sciascia)


J
Lettera che Pirandello preferiva alla i in parole come «gajo» e «guajo» (parole che non casualmente portiamo in esempio), ma anche lettera iniziale di Jenny, Jenny Schulz-Lander, la ragazza cautamente amata da Pirandello a Bonn. Cautamente, diciamo, poiché mai, anche nell'ardore del desiderio e nella felicità di stare con lei, pensò che quell'amore potesse durare al di là del soggiorno a Bonn. E se ne faceva, sì, un rimorso: ma lieve e divagato; e trovando giustificazione gretta e retorica insieme nel fatto di essere siciliano: «sono dell'isola / dei briganti: serpi e sole / sole e serpi assai...»; e sentendosi un po' serpe per aver lasciato la ragazza «sola sola sola».
A quanto pare, Jenny Schulz-Lander emigrò poi in America, scrisse un libro di memorie in cui un lungo capitolo è dedicato a Pirandello. Ce ne informa il Nardelli (L'uomo segreto, 1932); e aggiunge: «quasi recentemente, cinque anni fa, sapendolo in America e leggendo le sue nuove nei giornali, gli scrisse che avrebbe desiderato rivederlo. Ma egli non volle».
Comportamento che può anche essere giudicato di ulteriore crudeltà: dettato però, sicuramente, dal pudore di non farsi vedere vecchio e dalla volontà di mantenere l'illusione di lei giovane. Il sentimento, appunto, che gli ha fatto scrivere la novella Il capretto nero.

Postilla
E' questa una voce del dizionarietto "Pirandello dalla A alla Z" , di Leonardo Sciascia, uscito come supplemento a "L'Espresso" del 6 luglio 1986.

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