12.3.13

L'incontro sul MUOS tra Monti e Crocetta. Non c'è da star tranquilli (S.L.L.)

Si è svolto ieri un incontro tra una delegazione del governo italiano e una della Giunta regionale siciliana sul MUOS, l’impianto satellitare americano in costruzione, molto contestato da ambientalisti e pacifisti. Il presidente della Regione, Crocetta, aveva revocato i permessi concessi dalla precedente amministrazione regionale presieduta da Lombardo.
Ho trovato la notizia nella rete con interpretazioni opposte.
Il comunicato ufficiale l’ho letto in uno “stato” di Emanuele Ungheri, un mio amico di fb.
Eccolo:
“Oggi ha avuto luogo una riunione fra il Governo (presenti: il Presidente del Consiglio Mario Monti, il Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, il Ministro della Difesa Giampaolo Di Paola, il Ministro della Salute Renato Balduzzi, il SottoSegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Antonio Catricalà, e per i Ministeri dell’Ambiente e degli Esteri i SottoSegretari Tullio Fanelli e Staffan de Mistura) e la Regione Siciliana (presenti il Presidente Rosario Crocetta, l’assessore all’Ambiente Mariella Lo Bello e alla Salute Lucia Borsellino) per esaminare la situazione creatasi in merito al MUOS di Niscemi, con il protrarsi di problematiche per l’ordine pubblico che rischiano di compromettere il funzionamento quotidiano di una base Nato a valenza strategica. Al termine di un’approfondita analisi, i partecipanti alla riunione hanno convenuto di rispondere alle preoccupazioni delle popolazioni locali riguardo all’impatto sull’ambiente e sulla salute in seguito ai lavori in corso di ammodernamento e potenziamento delle installazioni, con le seguenti linee d’azione che, attraverso i canali del Ministero degli Esteri, verranno rappresentate all’Amministrazione statunitense:
1. Affidare ad un organismo tecnico indipendente (Istituto Superiore della Sanità o altro istituto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – eventualmente in raccordo con l’ISPRA) uno studio approfondito e in tempi brevi di valutazione dell’impatto sull’ambiente e sulla salute delle popolazioni interessate delle emissioni elettromagnetiche anche in caso di utilizzo alla massima potenzialità degli impianti, senza oneri per la Regione Siciliana. La installazione delle parabole non avverrà prima che siano disponibili i risultati di tale studio;
2. Introdurre strumenti che consentano il monitoraggio continuo verificabile anche da parte del sistema pubblico per il rispetto dei limiti delle emissioni previsti dalla legge;
3. Verificare l’attuazione delle misure di compensazione previste nel Protocollo d’intesa in favore del territorio e della popolazione locale.
Ovviamente è stato confermato l’impegno ad assicurare il rispetto della legalità per garantire il regolare accesso del personale in servizio presso la base Nato di Sigonella, secondo quanto previsto dagli accordi internazionali”.
Il comunicato è oltremodo ipocrita. Lascia intendere che la costruzione sia bloccata da ragioni di ordine pubblico e che sia il mancato rispetto della legalità ad impedire la prosecuzione dei lavori. E’ certo che ci sono state forti e dure proteste, ma oggi come oggi il fermo delle attività si deve esclusivamente all’ordinanza del presidente Crocetta.
Ungheri aggiungeva al testo ufficiale un suo commentino tranchant:
“Per chi ancora non lo avesse capito il MUOS di Niscemi a questo punto si farà. Crocetta si arrende senza condizioni e si rimangia la revoca. Tradimento compiuto”.
Stamani rileggo la notizia in un sito intitolato ai cento passi di Peppino Impastato, in un articolo a firma Alessandro Tusa, così sintetizzata:
“Al termine di un vertice fra il governo e la regione siciliana per esaminare la situazione creatasi in merito al Muos, l'impianto satellitare americano in costruzione a Niscemi in provincia di Caltanissetta si è concluso che le antenne americane non saranno istallate fino a quando non saranno disponibili i risultati dello studio dell'impatto sull'ambiente e sulla salute delle popolazioni interessate. Nella nota di palazzo Chigi si legge che 'è stato convenuto di rispondere alle preoccupazioni delle popolazioni locali con lo studio di un organismo tecnico indipendente sulla valutazione dell'impatto sull'ambiente e sulla salute delle popolazioni interessate dalle emissioni elettromagnetiche'”.
Tusa non fa commenti suoi, ma utilizza le dichiarazioni del deputato regionale Ferrandelli (l’antagonista ultrasconfitto di Orlando per la sindacatura di Palermo, amico politico di Crocetta), che era stato primo firmatario di una mozione contro il MUOS.
Così Ferrandelli proclama:
“Non posso che esprimere soddisfazione per l'esito dell'incontro di oggi a Roma sul Muos. Il presidente Crocetta torna in Sicilia con in tasca il blocco definitivo, in attesa dell'esito delle analisi sui rischi per la salute e l'ambiente. Arriva così il giusto epilogo alla dura battaglia che ho combattuto e portato anche all'Ars… La battaglia contro il Muos, cresciuta nel territorio e approdata all'Ars grazie alla mozione di cui sono primo firmatario e che è stata sostenuta da tutte le forze politiche, e in particolare dal Movimento 5 Stelle, trova oggi una reale speranza grazie all'impegno profuso da Governo regionale. Mi auguro di non dover più tornare sull'argomento e mi auguro anche che nessuno tenti più di mettere in discussione la sovranità del popolo siciliano e il diritto alla salute, che va tutelato sopra ogni cosa”.
Il trionfalismo di Ferrandelli non è - in genere – beneaugurante. Io mi ricordo quello delle primarie palermitane, ove batté di poco la Borsellino: alle elezioni vere il consenso fu scarso, la delusione cocente.
Ma andiamo alla sostanza. Ha ragione Ungheri, che parla di tradimento, o hanno ragione quelli che – Ferrandelli in testa – parlano di vittoria di Crocetta?
Forse si tratta del classico bicchiere mezzo vuoto dei pessimisti e mezzo pieno degli ottimisti.
Mi pare del tutto evidente che Crocetta non intende spingere la sua protesta fino a sfidare il governo sugli obblighi internazionali che ha assunto, obblighi poi avallati dalla giunta Lombardo. Tuttavia non molla la presa sul diritto alla salute dei cittadini né si accontenta che i danni siano tollerabili con una utilizzazione “media”, ma pretende che risultino nei limiti anche nel caso dell’utilizzazione dell’intero potenziale dell’impianto. Ottiene che tale tollerabilità sia verificata da uno studio approfondito sull’impatto del Muos, compiuto da organismi tecnici indipendenti, preliminare alla ripresa dei lavori.
Il governo - modesta soddisfazione - infila nel comunicato i suoi vecchi arnesi propagandistici: monitoreremo perché l’intero potenziale non sia usato e monetizzeremo il rischio; ma sono inservibili, se si dovesse un’indagine seria sui danni potenziali prima di completare l'impianto.
La questione aperta riguarda proprio lo studio sull’impatto ambientale e sanitario. Ferrandelli usa la lingua biforcuta dei politicanti e ridicolmente parla di “blocco definitivo, in attesa…”, ove quel “definitivo” fa a pugni con l’"attesa".
Ma una potenziale contraddizione c’è anche nel testo del comunicato governativo quando si legge che lo studio dovrebbe essere “approfondito e in breve tempo”. E’ possibile fare in breve tempo uno studio approfondito? E poi: quanto approfondito? quanto in breve tempo?
Insomma, nonostante gli sproloqui di Ferrandelli, dall’incontro sul MUOS tra Monti e Crocetta arriva una sospensione, una tregua, non già una soluzione, men che mai definitiva. Del resto anche il governo tecnico di Roma, in regime di prorogatio, ha preferito prendere tempo per lasciare la patata bollente a un governo con la fiducia del nuovo Parlamento (quale governo?).
Per chi si oppone all’istallazione, pertanto, non c’è da stare tranquilli, ma neanche da mettersi a gridare al tradimento. C’è da tenere viva la mobilitazione locale e nazionale e c'è da seguire attentamente gli sviluppi, anche utilizzando nuovi spazi di iniziativa aperti dal confronto Stato-Regione.      

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