6.9.13

Il giuramento di Andrea Costa (1880)

Andrea Costa, nel marzo 1879, fuggiasco in Francia, fu arrestato durante una manifestazione a Parigi. Processato due mesi dopo fu condannato a due anni anche per aver proclamato davanti ai giudici il proprio credo anarchico e collettivista. Fu liberato e restituito all’Italia nel maggio del 1880, per una amnistia.
In un suo scritto tra l’autobiografico e il politico intitolato Ai miei amici e ai miei avversari, datato Imola, 25 settembre 1881 (Cesena, 1881), egli racconta i suoi sentimenti all’uscita dalla prigione. (S.L.L.)

“Uscendo dal carcere di Parigi, mentre il grave carrozzone di ferro ci trasportava notturnamente al confine, e nella celletta chiusa si soffocava, e il petto mi doleva da rompermi, e la fronte ardeva, ricordo come, prevedendo le nuove pugne e i nuovi dolorosi conati, promettessi a me ed alla causa a cui votai la mia vita, di perseverare, ad ogni costo, con tutti e contro tutti, per togliere di mezzo il maggior numero d'iniquità sociali che potessi”.

In Pier Carlo Masini, Storia degli anarchici italiani, Rizzoli, 1969

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