19.10.13

Nostalgia (S.L.L.)


Come persi la guerra è il titolo di un film del 1945 noto a pochissimi: prodotto nel 1945 a Torino appena liberata, per alcuni aspetti parodia - anche nel titolo - di un film holliwoodiano dell’anno prima, Così vinsi la guerra, con Danny Kaye. Ne è protagonista Erminio Macario, per la regia di Carlo Borghesio, ed è andato, almeno una volta, in televisione (non domandatemi quale). Ho – in quella occasione - registrato nella memoria una battuta, tratta dal finale che ricordo vagamente ottimistico, un po’ come nei Tempi moderni di Chaplin, un invito a rimuovere il passato per riprendere il cammino: “Brutta malattia la nostalgia. Ho conosciuto uno, a Cuneo, che ne è morto”.
Ho pensato a tutto ciò l’altrieri, quando, forzatamente a Palermo, ho notato, probabilmente in vicinanza di una sede scolastica a me ignota, molte copie di un manifesto in cui dominava il nero e nel quale non ho riconosciuto l’immagine umana rappresentata, una specie di cappellone, non so se per difetto della vista o per ignoranza dei nuovi miti giovanili. Mi erano però familiari le parole che annunciavano un corteo per il 4 ottobre scorso: “Ripresa solo a parole – scendiamo nelle piazze – prendiamoci le scuole”.
A quel punto mi sono accorto una lacrima era venuta fuori dall’occhio malato. È un sintomo, ma non necessariamente un annunzio terrificante. Meglio morire di nostalgia che schiattare di rabbia o avvelenarsi di bile.

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