Lo storico e politologo Giorgio
Galli ha dedicato a Pasolini una poesia, che è stata pubblicata nel sito “la
poesia e lo spirito”. Galli non è poeta di mestiere e il sentimento che domina
nel testo, cioè l’indignazione non sempre fa buoni versi. Ma è difficile non
esserne partecipi con i tempi che corrono. (S.L.L.)
Giorgio Galli |
Qui dove manco l’odore del mare
ci viene a consolare,
qua in mezzo a questa mondezza
che puzza come puzza l’omicidio
gira il fantasma del grande poeta,
spettro incapace di pace, che
gira
e gira il mondo dei vivi perché
vi appartiene ancora,
perché in quel mondo non ha
ancora terminato
il suo mandato.
Tu, dipinto come “Omero della
feccia”
lo eri davvero, ma in senso più
alto,
perché solo fra gente disprezzata
trovavi i tuoi fratelli, fra
quelli
che vivevano in mezzo alla
mondezza
non per peccato, ma perché
lasciati
dalle mani di Dio a marcire lì.
Tu, più che a un comunista,
somigliavi a San Francesco,
e ad Epicuro, altro “uomo dei
porci”.
E chi sa quanta sofferenza
in te come in Epicuro albergava
per illuminarti così la mente a
giorno!
Tu come gli altri fratelli dei
porci
sei stato idolatrato da chi meno
ne aveva il diritto: oggi anche i
fricchettoni
e i reazionari sciolgono in bocca
il tuo nome.
Ma guarda!, questa è la verità,
quello che gli altri pensano di
te
questo posto dove il vento puzza
e i pescatori si tengono lontano.
Alla tomba di Anacreonte ha
dedicato
il grande Goethe parole d’Olimpo,
alla tua che si può dedicare
se non discorsi di rabbia e amor
ferito?
“la poesia e lo spirito”, 2
novembre 2013
Solo una precisazione: l'autore della poesia non è il celebre politologo Giorgio Galli, ma il più umile sottoscritto.
RispondiEliminaDevo aver commesso una topica robusta, un grossolano errore di attribuzione. Me ne scuso con tutti. Non muto immagine e non correggo gli errori per lasciar traccia e documento della mia colpa.
RispondiEliminaQui il nuovo link: https://gcgalli.wordpress.com/2014/05/31/in-morte/
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