1.11.13

Dallas. Una storia perfida (Alessandra Comazzi)

In occasione di una ripresa, vent’anni dopo, in una nuova serie tv, delle vicende della petrolifera famiglia Ewing, “La Stampa” ha pubblicato un articolo a domanda e risposta. Ne riprendo la parte relativa al Dallas storico. (S.L.L.)
JR, il cattivo di "Dallas"
Ma che cos'era il vecchio Dallas?
Una storia perfida, tipicamente Anni Ottanta, di potere, sesso e passioni, orchestrata dentro una famiglia potente di petrolieri texani. Protagonista del vecchio telefilm era proprio JR Ewing, personaggio odiato e pieno d'odio.

In Italia il telefilm piacque subito?
Non subito. Era il 29 aprile 1981 quando sulla prima rete della Rai andò in onda il non ancora, ma presto mitico, Dallas, passato poi su Canale 5 e su Rete 4. Nella versione della Rai non si capiva niente della storia e delle intricate vicende familiari e professionali degli Ewing. E certo: la tv di Stato, che evidentemente non credeva in una «soap opera», così lontana dallo spirito educativo, ancora aleggiante, del servizio pubblico, trasmetteva quelle prime puntate alla rinfusa. Lo spettatore, anche se volenteroso, non poteva seguire nessun filo logico.

Che fece la Rai?
Perse una clamorosa occasione: se ne disfece. Mediaset (allora Fininvest) lo comprò, lo mise in ordine, e ottenne un successo straordinario. Tipica fiction dell'era impositiva della tv, quando era indispensabile far sentire la propria presenza, anche con la violenza dei pugni o dei sentimenti.

Perché Dallas fu un fenomeno?
Intanto per i numeri eccezionali. Iniziato nel 1978 e chiuso nel 1991, fu una delle prime serie distribuite in un mondo che non era ancora globalizzato, e JR, con il suo cappellone, contribuì. La soap è stata tradotta e doppiata in 67 lingue e trasmessa in 90 nazioni, un record ancora imbattuto per la tv americana. L'episodio in cui si svelava il colpevole del tentato omicidio di JR fu seguito in America da più di 90 milioni di persone. E resta l'episodio più visto nel mondo, di qualunque serie, con 360 milioni di spettatori. Sono dati storici e irripetibili, visto come si sono evoluti gli ascolti tv, sempre meno concentrati, sempre più spalmati sulle diverse piattaforme.

Dallas viene definito una «soap opera», un'opera-saponetta: ma che significa esattamente?
La definizione deriva dai primi sponsor del capostipite Sentieri, ancora radiofonico (1937), produttori di saponi e detersivi, visto il target prettamente femminile e la totale sovrapposizione, allora (allora?) tra lavori di casa e donne. Il genere affonda le sue radici nell'Ottocento europeo, melodrammi e feuilleton, narrati a puntate.


“La Stampa”, 15 ottobre 2012

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