3.11.13

Schettino, perché sono così ingiusti con te? Una poesia di Joseph Harrison

È solo che sono gelosi del tuo successo.
Quasi tutti non sono mai stati capitani di niente.
E che sarà mai se ti sei avvicinato un po’ troppo alla costa?
Volevi dar sfoggio di te: è peccato?
Quasi tutti non hanno niente da sfoggiare,
certo non un’immensa, costosissima nave.
Ovvio, è un peccato che qualcuno sia morto,
ma molti molti di più sono sopravvissuti: mica male no?
Perché non ti elogiano per aver salvato tutte quelle vite?
I decessi sono stati meno dell’un per cento.
Se si adotta un metro equanime, si tratta di una cifra lusinghiera.
Chi rifiuterebbe un 99/100 a un esame?
Chi non vorrebbe essere eletto con il 99% dei voti?
E manco credono che per una sbandata sei caduto in scialuppa.
Ma tutti si trovano dentro a qualcosa per caso: così vanno le cose.
I tuoi critici conoscono l’espressione “prendere una sbandata”?
Se una sbandata ti fa innamorare, può anche farti cadere in una scialuppa.
Ma probabilmente De Falco in vita sua non si è mai innamorato.
Tutto, troppo, impegnato a fare il bravo cocco di mamma.
Un giorno verrai visto come l’eroe che sei
e diverrai capitano di una nuova nave splendente.
Tu timonerai e Silvio canterà
e il Papa ballerà con in testa quel suo buffo cappello.


Su “alias domenica – il manifesto”, 29.1.2012, nell’originale inglese e in questa traduzione di Dante Della Torre

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