14.12.13

I cibi della felicità (di Egle Santolini)

Riprendo questo vecchio articolo: contiene suggerimenti utili in una stagione che rende la depressione più virulenta per quelli che ne soffrono. E' vero che c'è la parentesi natalizia, di lauti pasti da consumare verosimilmente in compagnia, ma non sempre le abbuffate sono sinonimo di un buon mangiare. (S.L.L.)
Siete di quelli che «d’inverno piuttosto che scendere dal letto mi sparerei, non parliamo poi della sonnolenza postprandiale, è già buio alle cinque e mi viene la malinconia»?
Per tenervi su potrebbe bastare una manciata di mandorle per prima colazione. O un filetto di salmone a cena. O una tazza di latte caldo prima di andare a dormire.
Lo chiamano «mood food», cibo per l’umore, e ha particolarmente successo in questo momento nell’Europa innevata e assediata dai ghiacci. Tanto che il settimanale francese Elle, attentissimo ai temi della nutrizione responsabile ma anche alle ragioni della buona cucina, gli ha dedicato un informato servizio a colori, completo di ricette.
Per capire come funziona la faccenda, serve qualche rudimento di biochimica. In sostanza, il cervello comunica tramite sostanze chimiche, i neurotrasmettitori, che passano da un neurone all’altro e la cui natura dipende strettamente dal cibo che ingeriamo. In particolare uno di essi, la serotonina, che sovrintende all’umore, viene innescata da un aminoacido detto triptofano. Dunque per sentirsi meglio può servire assumere una maggiore quantità di alimenti che il triptofano contengono: cioè banane, cioccolato, latte e latticini. Ma anche semi di sesamo e di girasole. Quanto al salmone, come qualunque pesce grasso che viva in acque particolarmente fredde, contiene vitamina B12 e ottime dosi di omega3: sostanze che, sul lungo periodo, combattono la depressione. E questo è soltanto uno dei modi in cui possiamo influenzare il nostro umore a tavola. Meccanismi che spesso si ritrovano in antiche abitudini alimentari: non sapevamo perché, ma lo facevamo già. E funzionava.
Per esempio: ricordate l’ovetto sbattuto fattovi ingollare dalla nonna prima degli esami? Ecco, in effetti le uova, come il latte, la carne rossa e, in particolare, il fegato, contengono colina e favoriscono la memoria e la concentrazione. Arance, mele, latte di soia e yogurt sono carboidrati a lento rilascio e danno energia all’organismo: ideali prima di uno sforzo fisico. E non c’è migliore scusa per mangiare il cioccolato del ripetersi che l’alimento più goloso di tutti libera endorfine, preziose per l’umore. Naturalmente est modus in rebus: nessuno vi invita all’indigestione. Allo stesso modo, sapere che mangiare carboidrati senza proteine ha un effetto calmante può farvi decidere per un bel piatto di pasta nel mezzo di una giornata stressante: basta che non ne mangiate tre etti e non la condiate troppo.
E ancora: sbizzarritevi a elaborare gli alimenti del buonumore per renderli ancora più efficaci. Imparate a usare le spezie e le erbe. Stufi della solita spremuta d’arancia ogni mattina? Gli agrumi provateli in insalata: arance pelate al vivo e poi tagliate a fettine, un po’ di zucchero, foglioline di menta. Il cioccolato farà anche bene ma vi provoca un certo senso di colpa? Abbinatelo alla frutta: fondetelo e immergetevi pere, kiwi, clementine, fragole. E per una dose extrastrong di triptofano, schiacciate con una forchetta una banana, riducetela in crema con un cucchiaio di latte condensato zuccherato e unite un po’ di vaniglia. Sogni d’oro assicurati.

La Stampa, 5 dicembre 2010

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