1.12.13

Memoria e oblio. Una poesia di Luigi Fiorentino

Alla legge del tempo non si sfugge,
per quanto sulla Luna già si avventino
mostri d’acciaio, e calcoli d’orgoglio
propulsino altri mostri nell’abisso
dei cieli, oltre l’orbita di Venere.

Quando è discesa l’ombra sulle spalle
sono doni patetici del vivere,
fino al grande silenzio, la memoria
che dolce rende il flusso dei ricordi,
come acque dal buio uscite al giorno
o una morbida musica del tempo,
e l’oblio che lascia meriggiare
le offese, nel suo tacito fluire.

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