6.2.14

La vita (di Walter Binni)

... mi sono persuaso, per sempre, che la vita val solo leopardianamente a «spregiarla», se ai falsi valori del potere e della ricchezza non si preferiscono quelli, veri, della le­altà («bella come una pura fron­te» scriveva ispirato Capitini), dell'autenticità, della giustizia, della verità, del «bene comune», senza di cui la vita non è solo, per sua natura, infelice (l'infelicità è par­te e limite essenziale della condi­zione umana, e la vita alla fine è più «crudele che vana» per dirla con Montale) ma indegna poiché essa «vale» solo per usarla corag­giosamente, per terminarla senza viltà e senza stolte speranze.

da Perugia nella mia vita. Quasi un racconto, GEI, Pisa-Roma, 1998

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