30.4.14

Il papa polacco (Agostino Spataro)

Puntodue.it è un sito canicattinese animato da Vincenzo (Vicio) Sena, uno dei pilastri della democrazia e della cultura di base in quella famigerata cittadina fin dai tempi del Cineforum. Nei giorni scorsi il sito ha diffuso un brano da un recente libro (I giardini della nobile brigatadi Agostino Spataro,  ex dirigente e deputato comunista dell'agrigentino. Contribuisco anch'io – nel mio piccolo – alla circolazione del pezzo, breve e sugoso, dotato di un finale fulminante. (S.L.L.)

Ormai dovrebbe essere chiaro, anche ai semplici che hanno esultato, che l’elezione del “Papa polacco” è avvenuta con l’intento di assegnare al Vaticano il ruolo di “spalla” al progetto neo liberista di globalizzazione dell’economia, di regressione culturale e sociale, portato avanti dalla coppia Reagan- Tachter.
Ruolo, probabilmente, rifiutato da Giovanni Paolo I, l’onesto Papa Luciani, la cui (molto) sorprendente morte spianò la strada all’avvento di Giovanni Paolo II.
A conti fatti, il Papa polacco si è rivelato una grave disdetta per l’umanità più povera e la più grande “fortuna” per i padroni ai quali ha spianato la strada della globalizzazione economica.
Egli è stato un formidabile globetrotter, non c’è dubbio. Ha incontrato milioni di persone. Però è stato molto selettivo perfino nei saluti. Sapeva distinguere e distingueva.
A Managua rifiutò l’omaggio deferente del prete-ministro della rivoluzione sandinista. A Santiago del Cile, invece, non disdegnò di affacciarsi, sorridente, con il dittatore Augusto Pinochet, dal balcone della “Moneda” a salutare la folla. Dimenticando che in quello stesso palazzo, violato e bombardato dai golpisti di Pinochet, fu assassinato il presidente legittimo Salvador Allende.
Il sangue dei giusti, presto lavato e dimenticato. 
Santo subito! Prima che qualcuno se ne accorga.  

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