Gary Geddes |
A mio modo li ho amati, al punto
da pagare il fucile in moneta sonante,
studiare la strategia l’intera notte.
Non mi lamentai per il vento freddo
o l’estenuante ascesa alla torre;
neanche la lunga attesa e il rancido
afrore
dei piccioni fiaccarono la mia
pazienza.
Quando, dopo un po’, apparvero,
nel fulgido sole d’inverno, a
mezzogiorno
non lesinai sforzi per calibrare il
fucile,
posizionare la delicata croce del
mirino
in linea con le loro tempie o i petti.
E quando si misero a correre, dopo che
il primo
crollò stecchito nella neve molle,
mai persi la calma, ma li presi
uno a uno, come un gatto coi gattini.
Dal sito “Nazione indiana” (trad.
Angela D’Ambra)
Grazie per aver condiviso questa traduzione: speravo che la poesia di Gary Geddes possa diffondersi nel nostro paese
RispondiEliminaForse, è l'unica ragione per cui ancora traduco
angela