17.7.14

"Murriti", emorroidi (S.L.L.)

Napoleone Bonaparte, l'imperatore che soffriva di emorroidi
Murriti” sono in molte parlate siciliane le “emorroidi”, ma oggigiorno l'uso del termine è più spesso figurato che proprio. Oramai chi soffre di quel bruciore anale che si pensava dovuto a vene che perdono sangue (“vene emorroidi”, appunto) quasi dappertutto in Sicilia lamenta di “aviri li morroidi”; mentre “aviri li murriti” significa una più generale condizione di irrequietezza e perenne insoddisfazione.
Murritusu”, letteralmente “malato di emorroidi”, è di conseguenza chi, soffrendo di molti fastidi, altrettanti ne arreca al suo prossimo. 
Per certi bambini che vogliono tutto toccare, tutto smontare e molto rompere, che non appaiono mai tranquilli, si usa dire che hanno “li murriti 'nni li manu”, “le emorroidi nelle mani”, espressione forte che non può dirsi bella, ma rende la situazione con grande efficacia. E il verbo "murritiari" esprime anch'esso l'insofferenza, l'incapacità di star fermi, il torturare gli oggetti e l'infastidire le persone come risposta a una qualche intima irritazione.

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