6.8.14

1979. Alessandrini e Ambrosoli. Quando la finanza è criminale

Il breve articolo – pubblicato nel 2010 su un supplemento del “manifesto” dedicato alle grandi questioni economiche - è senza firma, ma la sua presenza come “box” accanto a un articolo firmato da Roberto Tesi autorizza una attribuzione al nostro amato Galapagos. (S.L.L.)
Sindona se ne va
Emilio Alessandrini fu ucciso da Prima Linea il 29 gennaio 1979. Stava indagando sul terrorismo «rosso», ma anche su una strana Loggia massonica chiamata Propaganda 2. Più semplicemente P2. L’inchiesta sulla P2 - con la morte di Alessandrini - subì una battuta d’arresto, ma la Loggia non rimase ferma e s’insinuò nella vita economica e politica. E s’infiltrò anche nel mondo dei media con la scalata al «Corriere della Sera». Il 17 marzo del 1981 durante una perquisizione dopo il presunto rapimento di Michele Sindona fu ritrovato a Castiglion Fibocchi, in una proprietà di Licio Gelli, un elenco con gli appartenenti alla P2, che fu reso pubblico solo il 21 maggio, perché il presidente del consiglio Forlani se l’era tenuto chiuso nel cassetto. Tra i 932 iscritti (molti negheranno il loro coinvolgimento nella loggia), spiccavano i nomi di 44 parlamentari, 3 ministri, un segretario di partito, 51 tra generali e ammiragli, vari magistrati e funzionari pubblici, giornalisti, personaggi dello spettacolo e imprenditori come Silvio Berlusconi. E comparivano anche i nomi di Michele Sindona e Roberto Calvi. La maggiore attenzione si concentrò su loro due. Anche perché, nel marzo del ’79 si verificò un clamoroso attacco alle più prestigiosa istituzione italiana: la Banca d’Italia. I vertici dell’istituto centrale vennero accusati di aver dato sovvenzioni illegittime alla Sir di Rovelli: il direttore generale Sarcinelli finì in manette e al governatore Paolo Baffi venne ritirato il passaporto proprio mentre l’Italia trattava il suo ingresso nel Sistema monetario europeo. In realtà dietro l’attacco a Bankitalia c’era il rifiuto di via Nazionale di salvare l’impero Sindona. Le accuse a Baffi e Sarcinelli poi caddero. Ma a luglio dello stesso anno veniva ucciso da un sicario della mafia e della P2, Giorgio Ambrosoli, il liquidatore delle banche di Sindona.


Privati – supplemento a “il manifesto”, 3 novembre 2010

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