Perché la travolgente, invereconda allegria di questa poesia che mi riporta a una città che amo e che ricordo allegra, mi mette ora tanta politica tristezza? (S.L.L.)
Irraggia lo splendore orientale
Genova nelle donne dalla testa
Sibillina, dal carco profumato
Della lor chioma grave lungo attorta
Genova in sogno tra il brusìo confuso
Genova marinara che fa festa
Sotto la torre orientale
Tra le terrazze viridi
Sulla lavagna cinerea,
Dilaga la piazza rombante
In verso il mare che addensa le navi inesausto
Rosso ride l'arcato palazzo del portico grande
Come le cateratte del Niagara
Canta ride svaria ferrea la sinfonia
Feconda urgente verso l'aperto mare
Canta il tuo canto o Genova
dai Canti Orfici
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