7.2.15

Facile facile. Cavatelli con la rucola

Nel 1984 “Panorama” affidò alla cura del suo esperto di gastronomia, Marco Garnaschelli Scotti uno speciale sulla grande tradizione culinaria del Mezzogiorno d'Italia e della Sicilia. Il titolo dell'inserto non era granché (Per favore niente pizza), ma non era male l'idea di denunciare il rischio di un degrado e di un deperimento del patrimonio di fantasia barocca e capacità tecnica costruito attraverso i secoli nel Sud e di denominare tutto ciò “una questione meridionale”. La ricognizione fu svolta visitando le cucine di alcuni grandi ristoranti, significativi di diverse tradizioni. Le ricette dal cerino di maccheroni” napoletano alla spigola farcita pugliese al falsomagro palermitano son per lo più molto elaborate, ma non ne manca qualcuna – forse non secolare – ma semplice e geniale, come quella facile facile che qui riprendo, i cavatelli con la rucola proposti dalla Pignata di Bari e sicuramente ispirati alle orecchiette con le cime di rapa. Credetemi che ne risulta un piatto eccellente, apprezzato perfino da chi – come me – non ama la rucola (l'odore, chissà perché, mi rammenta sgradevolmente il cimitero).
Salto la preparazione dei cavatelli. Ognuno li prepari come sa e come può, si può ricorrere alla produzione artigianale diffusissima o anche a quella industriale di qualità: ne servono per quattro persone 500 grammi.
Con 250 gr. di pomodori maturi si farà una salsa (cottura 20 minuti) con olio e uno spicchio d'aglio schiacciato.
Frattanto si farà cuocere in acqua bollente leggermente salata la rucola – preferibilmente selvatica - e, arrivati a metà cottura, si aggiungerà la pasta. 
A cottura ultimata, scolare la pasta e la rucola, metterla nel piatto di portata, spolverare di ricotta salata di pecora grattuggiata e versarvi la salsa. Mescolare e servire.

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