28.6.15

Reaganiani contro il rock. Bufale e predicatori (Guido Mariani)

Il predicatore televisivo Paul Crouch
Nel 1981 il pastore evangelico Mills lanciò dalle radio Usa una campagna contro il rock. L’accusa? Alcune note canzoni, se ascoltate al contrario, rivelavano messaggi satanici o inviti a delinquere. Secondo alcune teorie prive di ogni base scientifica, questi versi nascosti, identificati con il termine «backmasking», venivano percepiti dal subconscio e potevano plagiare l’ignaro ascoltatore.
In altre epoche l’accusa sarebbe caduta nel vuoto accompagnata da una risata, ma era appena iniziata l’era di Ronald Reagan e gli Usa archiviavano la ribellione e la licenziosità degli anni ’70 riscoprendosi puritani e conservatori. A pagare fu la musica. La strampalata battaglia di Mills venne sposata e resa popolare dal noto predicatore televisivo Paul Crouch, fondatore del network religioso Tbn, e da altri fondamentalisti evangelici e il rock ritornò ad essere «la musica del demonio». La fobia portò alcuni stati Usa come l’Arkansas e la California a varare provvedimenti legislativi per monitorare e reprimere il fenomeno.
A trent’anni di distanza, nessuno pensa più che i dischi vadano ascoltati al contrario, anche perché i dischi non esistono più. Se alcune canzoni hanno legato la loro fama a queste bizzarre accuse, ci sono stati anche artisti che si sono divertiti nel corso del tempo a nascondere inconsueti «messaggi subliminali» o sberleffi nelle loro canzoni. Anche nel nostro paese. Come Elio e le Storie Tese che nel pezzo Messaggio satanico (1989) ci infilarono addirittura un «buon compleanno» cantato al contrario!

“alias il manifesto”, 26 novembre 2011

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