28.8.15

Ava Gardner (Camilla Cederna)

Ricordo un mio incontro con una certa signora Steinbach, membro autorevole dello staff pubblicitario di Ava Gardner.
Era la prima volta che la Gardner veniva in Italia, la tenevano segregata e la signora Steinbach aveva l’incarico d’illuminare i giornalisti.
Mi mise in mano un foglietto con sopra dattiloscritte alcune domande. Lessi forte la prima per orientarmi. «I gusti di miss Gardner?» «Semplicissimi», mi rispose la signora con un sorriso troppo dolce. Affascinata, affrontai la seconda domanda. «La sua vita?» «Esemplare», fu la risposta, «Il suo carattere?» «The best in the world.» «La sua giornata?» «Una giornata di lavoro.» «Il suo programma futuro?» «Lavorare, lavorare, lavorare.» «Il suo desiderio più vivo?» « Sposarsi e avere tanti bambini.» 
Alla mia domanda apocrifa: «Ma non è già sposata?» la signora Steinbach sorrise in modo ancora più dolce e brillante, non disse più una parola, e si alzò per congedarmi.

da Noi siamo le signore, Longanesi, 1958

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