Olive della varietà giarraffa |
Descrive quali cose si richiedano appresso il vino
Nuciddi caliati, e
castagneddi,
Acci, aulivi giarraffi, e
ciafagghiuni,
Pipi, aresta, 'nsalata, e
finucchieddi,
E supra tuttu menduli, e
carduni,
Vonnu vini amareni, e
muscateddi,
Ed iu c'haiu filinij a lu
vurzuni
Manciu li mustazzoli à
cannistreddi,
E poi m'attuppu all'acqua
a lu giarruni.
Nocciole abbrustolite, e
castagnette,
sedano, olive giarraffa e
gerfuglioni (?),
peperoni, uvette,
insalata e finocchietti,
e soprattutto mandorle e
cardi
vogliono vini cerasuoli,
e moscatelli.
E io che nella borsa ho
ragnatele
mangio mustazzoli a
canestrelli
e poi m'affogo con
l'acqua del giarone.
Da I poeti burleschi dal 1500 al 1650, in Collana di
letture siciliane, a cura di Vincenzo Di Maria, Tringale editore,
Catania,1978
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POSTILLA
POSTILLA
La
poesia enumera le cibarie che, secondo Orazio dei marchesi
d'Alimena, poeta che trascorre dal burlesco allo spirituale,
promotore dell'Accademia dei Riaccesi, ben s'accompagnano al vino e
peculiarmente ai vini dolcetti, nel Seicento particolarmente amati.
L'unica parola di incerta comprensione è “ciafagghiuni” che secondo il curatore vale “gerfuglioni” e sarebbe un'erba amarostica commestibile della stessa famiglia del cardo. Nei miei dizionari italiani non trovo codesti “gerfuglioni”. Al mio paese "giafagliuni" o "giafagliuna" hanno solo valore metaforico: si tratta di persona (o animale o pianta) esageratamente cresciuto, specie in altezza. Talora vi si accompagna una sfumatura negativa, quasi che al sovradimensionamento verticale si accompagni un nonsoché di inadeguatezza, di stupidità. Ma il mio caro compagno Sergio Rapisardi, palermitano come l'Alimena, mi suggerisce che nella capitale giafagghiuni o ciafagghiuni indica per taluni il cuore della palma nana che i più chiamano giummarra.
Qualche approfondimento meriterebbe la “oliva giarraffa”, pregiata varietà che trova il suo habitat ideale (e il riconoscimento della denominazione) nel territorio del Comune di Giuliana (PA) e in alcune zone dei territori comunali di Bisacquino, Chiusa Sclafani, Caltabellotta e Sambuca di Sicilia.
L'unica parola di incerta comprensione è “ciafagghiuni” che secondo il curatore vale “gerfuglioni” e sarebbe un'erba amarostica commestibile della stessa famiglia del cardo. Nei miei dizionari italiani non trovo codesti “gerfuglioni”. Al mio paese "giafagliuni" o "giafagliuna" hanno solo valore metaforico: si tratta di persona (o animale o pianta) esageratamente cresciuto, specie in altezza. Talora vi si accompagna una sfumatura negativa, quasi che al sovradimensionamento verticale si accompagni un nonsoché di inadeguatezza, di stupidità. Ma il mio caro compagno Sergio Rapisardi, palermitano come l'Alimena, mi suggerisce che nella capitale giafagghiuni o ciafagghiuni indica per taluni il cuore della palma nana che i più chiamano giummarra.
Qualche approfondimento meriterebbe la “oliva giarraffa”, pregiata varietà che trova il suo habitat ideale (e il riconoscimento della denominazione) nel territorio del Comune di Giuliana (PA) e in alcune zone dei territori comunali di Bisacquino, Chiusa Sclafani, Caltabellotta e Sambuca di Sicilia.
vocabolario: siciliano - italiano compilato Traina Palermo 1868
RispondiEliminas.m. pianta che ha le fronde palmate pieghettate, gli stipiti spinosi: cefaglione, gerfuglione, palma di s. Pier Martire. Chamoerops humilis.
Spero di averla aiutata
Saluti e buon caldo